Nati nell'hinterland pisano nel 2008, i Disbeliever dopo vari cambi di line-up giungono alla pubblicazione del loro primo e autoprodotto album ufficiale, Soul Divided. Un lavoro dove nei solchi si possono trovare il romanticismo gotico dei Paradise Lost e le decadenti atmosfere dei Type O Negative, senza dimenticare un'intelligente uso di elettronica che riecheggia i lavori degli anni '90 dei Depeche Mode.
Se un mix del genere chiaramente non apporta niente di nuovo, nei 53 minuti di questo disco non manca certo la musica di qualità: dalle scariche rock malinconiche dell'opener "My Emptiness" passando al cantato in growl della più grezza ed oscura "Forsaken" (da notare come il timbro vocale di Luis McFadden nelle parti pulite ricordi quello di James Hitfield), questo è un full lenght ricco di sfumature, che necessita di svariati ascolti per essere compreso a pieno. Più che altro risalta la passionale prova di una band senza grossi mezzi tecnici (bene la produzione, un pò meno il mixaggio dove spesso la batteria sembra svanire a tratti), capace di scrivere belle canzoni, dall'impianto melodico resistente e nelle parti strumentali sempre concreti e puliti, che riesce quasi ad emozionare nella splendida "Psychosorrow", senza ombra di dubbio l'episodio migliore dell'intero lotto, dai richiami quasi industrial rock e con un chorus avvolgente che rimane in testa sin dal primo ascolto. Se la prima parte dell'album si mantiene su standard qualitativi molto alti, la seconda non è di certo da meno: pochi rintocchi di pianoforte ci introducono "Reflections", altra canzone dalla struttura malinconica arricchita da synth e vocoder, "Icon" invece risalta le due chitarre, che tirano su un'efficace muro sonoro a tappeto di una sezione ritmica lineare (ma ancora una volta emerge un'altra grande prestazione al microfono di McFadden, vero punto di forza della band); se "Melancholy" dei 10 è forse l'unico momento trascurabile, in chiusura arriva "Burning Memories", 5 minuti di ottimo gothic rock arricchito da una chitarra solista molto ispirata. Ebbene si, Soul Divided è un lavoro denso e maturo, che palesa le grandi capacità di chi l'ha composto, un gruppo di 5 ragazzi che meriterebbero il salto di qualità al più presto. Se non credete in quello che scrivo nessun problema, contattate i Disbeliever, acquistate una copia del disco (cosa che io ho fatto senza esitazione dopo essermi visto casualmente un loro live) e fatemi risapere. Poi non dite che v'avevo avvisato. 83/100
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Luis McFadden: Voce Anno: 2010 |