Interessante cofanetto che raccoglie tre dischi, uno dei quali inedito, tutti ruotanti attorno alla figura di Joan Albert Amargos, polistrumentista, compositore e direttore d'orchestra spagnolo. Pubblicato nel 1976, "Musica Urbana" è il primo album del gruppo omonimo, un organico che vedeva l'allora 26enne musicista affiancato da ex membri dei Barcelona Traction e dei Maquina! (nel secondo militava il bassista Carles Benavent, poi con Chick Corea e Paco De Lucia). L'opera può essere certamente indicata quale capolavoro di jazz-fusion a vocazione eclettica, nel quale sono spesso innestati squarci dal chiaro retaggio classico e, soprattutto, di stampo popolare spagnolo che vede nel flamenco la principale influenza. Tastiere assortite, fiati, archi, clavinet, ritmi elaborati, impreziositi da percussioni non tradizionali (come nacchere e marimba), forniscono un esempio di jazz-rock virtuosistico e stratificato ove Joan Albert Amargós spicca per tecnica esecutiva, grazie anche ad una formazione dal chiaro retaggio classico. Si tratta, in sintesi, di musica tra le più sbalorditive, in grado di fondere magistralmente la tradizione spagnola con i Return To Forever, Frank Zappa, Perigeo e molto altri ancora, offrendo un coacervo di sonorità mai dome, sempre cangianti, dotate di una irrequietezza assai coinvolgente. Il secondo disco è tratto dalla carriera solista di Amargos, risalente all'anno successivo, pubblicato in coppia con Feliu Gasull, da cui il titolo "Feliu I Joan Albert". Le atmosfere cambiano radicalmente ma non lo spirito: entrambi virtuosi, Amargos e Feliu si lanciano in esecuzioni acustiche dinamiche e virtuosistiche, dando vita ad una sorta di versione alternativa del trio De Lucia/Di Meola/McLaughlin, stavolta non circoscritta alle sole chitarre, ma sublimata dalla presenza del piano Fender e del clarinetto. Grazie all'ultimo brano, peraltro, "Variacions Sobre Na Tema D'estiu", che ospita diversi musicisti dei Musica Urbana, si ritorna ad incursionare il jazz-rock avvincente dell'opera prima del gruppo madre, pur limitatamente ad una manciata di minuti. Il terzo lavoro, "Trio Joan Altisent", è altrove inedito: registrato dal duo tra il 1979 e il 1982, vede anche la preziosa presenza della flautista Jaume Cortedellas (già coinvolta anche nell'opera acustica di cui si è appena detto), offrendo una versione addolcita del precedente album, quindi con virtuosismi limitati nel numero, al chiaro scopo di aderire ad una formula espressiva che, sempre attingendo dalla musica tradizionale spagnola, talvolta pare richiamare la suadenza espressiva tipica della scena di Canterbury. Il box set fin qui esaminato è impreziosito da un interessante booklet di 52 pagine con foto, interviste ed una esaustiva panoramica della scena musicale di Barcellona. Concludendo, si pone un interrogativo: nel premettere che le tre opere sono tutte estremamente valide, è impossibile non rimarcare che il loro accorpamento assume connotazioni leggermente disorganiche: al riguardo, ci si chiede perché non includere nel cofanetto le altre due fatiche dei Musica Urbana, il secondo album "Iberia", del 1978, e la colonna sonora del film "Primera Aventura De Pepe Carvalho Tatuaje", pubblicata l'anno precedente da un organico esteso comprendente anche i gruppi Blay Tritono e La Rondalla de la Costa. |
Musicians Anno: 2024 |