"Due di noi" è l'ultimo album di una delle più interessanti formazioni derivative dei New Trolls, coinvolgente i membri storici Vittorio De Scalzi e Nico Di Palo, già impegnati nella realizzzazione dei validssimi "Concerto grosso: The Seven Seasons" e "Trilogy Live". Recensita da chi scrive con colevole ritardo, l'opera è certamente tra le migliori in studio dei New Trolls post seventies, anche considerando le fatiche discografiche profuse dalle molteplici incarnazioni successive allo scioglimento. L'impostazione di base è quella della formula canzone ma con pregevolissimi innesti prog e hard rock, sublimati dai consueti cori polifonici tipici del gruppo geneovese. Sul primo fronte, si segnalano quantomeno la magnetica ballata "Rumore Di Fondo", la introspettiva "La Strada Che Porta Il Tuo Nome", la dinamica "Ali Babà" mentre la compagine più dura è lambita nel brano "L'Equilibrio Della Terra"; "Ritorneremo A Casa", invece, unisce i due generi in maniera esemplare, con innesti flautistici che ricordano i Jethro Tull a vocazione più hard. Le atmosfere si fanno più dolci e delicate ne "L'Onda Che Bagna Lo Scoglio", "Radio Luxembourg" e "La Battaglia Che Perderò", mentre il pop elegante dei tardi '70 riaffiora in "Arrendersi Mai", "Jeff Bauman (L'Eroe Di Boston)", "Interno Notte". Si tratta quindi di una prova sublimata da una vena creativa pregevole, di stampo assai eterogeneo, lontana dal manifestarsi impoverita, men che meno esaurita. Il disco presenta un solo, imperdonabile difetto: Nico Di Palo, il cui contributo è segnalato in termini soltanto vocali, risulta del tutto assente, quantomeno alle orecchie di chi scrive; la voce acuta che primeggia all'interno dei cori stratificati profusi dall'organico non è certamente la sua, ma di Roberto Tiranti, riconoscibilissimo come solista anche in "Arrendersi mai" e, in coppia con un altro (non è dato sapere chi), in "Jeff Bauman (L'Eroe Di Boston)". E' verosimile pensare che il nome dello storico chitarrista campeggi in copertina al malcelato scopo di dare maggiore attendibilità e spessore all'operazione tutta. Alla luce di quanto appena riferito, il progetto è di fatto attribuibile al solo De Scalzi, vero ed indiscusso deus ex machina, pur considerando il contributo fornito dallo stesso Di Palo negli ultimi due brani menzionati, le cui musiche sono indicate a sua esclusiva firma. |
Vittorio De Scalzi: voce, flauto, tastiere hammond, chitarra classica, synths, cori Anno: 2018 |