I tedeschi Debt of Nature giungono nel 2010 al loro secondo album Crush, Kill and Burn, introdotto da una copertina divisa a metà: vi è raffigurata una città che da un lato brucia, mentre dall’altro rimane non intaccata dal fuoco; del resto, anche la ragazza bionda che campeggia al centro della copertina è divisa in due: da un lato non ne rimane che lo scheletro, mentre dall’altro stringe nella mano un orsacchiotto.
Il disco dura circa quarantacinque minuti e si apre con l’”Intro (Debt of Nature Reprise)”, strutturata sul pianoforte e su una sinfonia che viene presto interrotta dalla devastante “Masturbator Generator” e da “Crush, Kill and Burn”, più cadenzata. Dopo la massiccia “Like Breeding Rats” e “Insalata Tarantula”, più lenta della precedente solo in fase iniziale, è il turno dell’atipico doom “Eisenfresser”. Si continua con le veloci “Why I Hate” e “Nightmare of the Fashion Whore” per poi proseguire con la feroce e martellante “Blackguard”; dopo la ritmata “Caterpillar Walk” la conclusione è affidata alle compatte “Demise of Dementia” e “Peeping Tom”. Il gruppo ci propone un thrash/death selvaggio e “sporco”, mozzafiato, con vari cambi di tempo interrotti da brevi spezzoni di solismo, che riporta vagamente alla memoria lo stile dei Dark Angel di “Darkness Descends”. Proponiamo questo discreto lavoro agli appassionati dei settori prima citati ed in generale agli amanti della velocità sonora. 70/100
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Masae Dausend: Voce Anno: 2010 Sul web: |