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Malombra
T.R.E.S.

Che band affascinante, quella dei Malombra.
Capaci di tessere trame latenti nelle quale risultano abilmente mescolati dark rock, gothic metal e prog oscuro, i genovesi scelgono di innestarvi un cantato tipicamente wave, sempre a vocazione mesta, dando vita così ad una miscela che ha il potenziale di accontentare tutti i cultori di ogni specifico genere (o di scontentarli).
Uscito ad oltre vent’anni da "The Dissolution Age", il loro terzo disco, questo "T.R.E.S." raccoglie in realtà pezzi concepiti dalla formazione originale, oggi opportunamente recuperati e sottoposti a necessaria opera di restyling. Ciò induce l'organico attuale e riallacciare i contatti con i membri storici i quali, magari soltanto a livello di produzione o di editing, collaborano attivamente alla realizzazione del nuovo progetto.
Quest'ultimo, quindi, esprime un dualismo interessante ed inedito, guardando passato e al futuro al contempo stesso: da un lato recupera un lascito importante, pescando antichi brani e musicisti, dall'altro testimonia la genuina volontà di cambiare rotta, inducendo il singer Mercy a cantare in italiano, cosa mai successa prima, talché, nel libretto viene ostentata con orgoglio anche l'attività di traduzione dall'inglese (ad opera di Giorgio Borroni), lingua evidentemente concepita in fase compositiva.
Il risultato di questa stratificata operazione ha il potere di ammaliare l'ascoltatore che risulti già sedotto, ad esempio, dalla vocalità decadente dei CSI del terzo album, oppure dalle vocazioni introspettive degli Arpia più claustrofobici, per non parlare della plumbea coscienza sonora del Balletto di Bronzo così come inteso da Gianni Leone in "YS".
Sono suggestioni musicali, quelle appena descritte e richiamate, che, pur distantissime tra loro, appaiono perfettamente amalgamate, intrecciate in misura pregevolissima, quando non assorbite tout court l'una dall'altra.  
In tal senso, "T.R.E.S." è la summa espressiva del concetto di "dark", inteso sia come attitudine, sia nella sua accezione discendente applicata a qualsiasi genere musicale, perfettamente in linea con le visioni angolari e declinanti di una etichetta trasversale come la Black Widow Records: al riguardo, vale la pena precisare che, mai come in questo caso, si può parlare di connubio perfettamente osmotico tra band e label
.
Il fatto che gli apprezzamenti apicali di cui sopra provengano da chi, come chi scrive, non apprezzi particolarmente il talento vocale del citato cantante, a prescindere dalla lingua utilizzata, la dice lunga sulla validità intrinseca del titolo qui recensito.










Mercy - Vocals, Artwork, Lyrics
Matteo Ricci - Bass, Mellotron, Vocoder, Guitar
with
Fabio Cuomo - Drums, Keyboards
Giulio Gaietto - Drums, Odissey (4)

Anno: 2023
Label: Black Widow Records
Genere: Heavy/Gothic Metal

tracklist:
Astarte Syriaca 7:12
Baccanalia 9:15
Malombra 11:56
Allucinazione Ipnagogica 4:31
Cerchio Gaia 666 17:13
Fantasmagoria 1914 7:23
La Sola Immanenza 3:05


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