Questa band merita una trattazione dettagliata. Nata a Genova nel 1965 per mano di Bambi Fossati, chitarrista di stampo hendrixiano, comprendeva inizialmente anche il batterista Maurizio Cassinelli, il bassista Angelo Traverso e il chitarrista Marco Zoccheddu (successivamente confluito nella Nuova Idea). Autori di un unico album omonimo pubblicato dalla CGD nel 1970, i cinque musicisti erano fautori di un rock con vaghe influenze psych e beat, che talvolta tradiva la passione per il blues, generi comunque induriti dalla graffiante chitarra di Fossati ed impreziosite dall'organo di Lio Marchi, confluito poco prima delle registrazioni. La direzione verso il nascente genere prog, spinse l'organico ad adottare nel 1971 un nuovo moniker, Garybaldi, sotto il quale vennero pubblicati l'omonimo nel 1972, sempre per la CGD, e "Astrolabio" l'anno successivo, per la Fonit. Entrambi i lavori, pur mantenendo un'impostazione rock e rock-blues, nella migliore tradizione hendrixiana, presentavano connotazioni progressive interessanti, specie nel primo, come testimoniavano, tra l'altro, la suite "Moretto da Brescia" e la bellissima copertina ad opera di Guido Crepax. Nel 1974, il chitarrista diede vita all'organico Bambibanda & Melodie, mantenendo il vecchio compagno d'armi Maurizio Cassinelli e coinvolgendo il bassista Roberto Ricci ed il percussionista indiano Ramasandiran Somusundaram. Lo stesso anno, l'organico pubblicava l'omonimo album per la Fonit nel quale l'impostazione rock-blues rimaneva invariata, pur impreziosita da percussioni piuttosto preminenti che creavano una miscela inedita in Italia, richiamando vaghe sonorità orientali e sudamericane. Questo moniker è stato recuperato nel tempo da Bambi Fossati per le sue esibizioni live, pur con musicisti nuovi, eccetto Maurizio Cassinelli, quasi sempre della partita. Giungendo a tempi recenti, nel 2010, la sigla Garybaldi viene è riesumata, pur senza Fossati, malato da tempo (scomparirà 4 anni dopo), sostituito da Ricky Pelle. Tre anni dopo, Maurizio Cassinelli e Angelo Traverso riformano i Gleemen, che pubblicano "Oltre...lontano, lontano", indirizzato verso il blues e il rock di fine '60, con l'ospitata di Bambi Fossati, Marco Zoccheddu e Martin Grice (Delirium). Nel maggio dell'anno corrente, infine, i Gleemen pubblicano "Dove Vanno Le Stelle Quando Viene Giorno?", ancora per volontà dell'onnipresente e vulcanico Maurizio Cassinelli alle pelli, qui accompagnato dallo storico membro Marco Zoccheddu e dai nuovi musicisti Mauro Culotta e Giampaolo Casu (entrambi presenti sul secondo lavoro) e il bassista Alessandro Paolini. Se si eccettuano i piuttosto ordinari brani "La Mia Chitarra", "What I Want to Say", "Ragazze Di Giorno, Ragazze Di Sera", l'album non tradisce le sonorità degli esordi, prevalentemente indirizzate verso il rock di fine '60 e, più limitatamente, al rock blues. Fanno eccezione "Dove Vanno Le Stelle?", opera maggiormente protesa verso il rock progressivo con un predominante sintetizzatore, e due cover dei Beatles - "Tomorrow Never Knows" da "Revolver" e "Within You, Without You" da "Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band" - riviste in maniera interessante e credibile. In sintesi, prevale in questo nuovo lavoro, l'indimenticato rock vagamente psych degli esordi, genere che, anche per ragioni anagrafiche, può maggiormente esercitare ascendente negli ascoltatori interessati al periodo a cavallo tra '60 e '70, segnatamente agli amanti dei Beatles, del primo Hendrix, degli stessi Garybaldi, di cui i Gleemen costituiscono necessario archetipo prodromico. . |
Mauro Culotta - guitars Anno: 2023 |