I teutonici Poisoned Hestia giungono al secondo album che segue cronologicamente "Subtle Seduction", risalente al 2019. "All The Way Down" contiene dieci tracce inedite, inquadrabili in un alternative metal marcatamente muscolare che si regge su un riffing potente e a larghi tratti convincente, su una poderosa sezione ritmica e su un vocalism che ricorda un po’ quello di Till Lindemann, frontman dei Rammstein. Precisiamo che il singer Lynch canta in inglese. Il miglioramento rispetto al passato è evidente. La musica è adrenalinica, robusta e riprende stilemi in voga negli anni Ottanta e Novanta come l’industrial, il gothic, il post punk e l’heavy metal, miscelati con assoluta maestria. Il songwriting è velatamente umbratile, glaciale, costantemente energico e incline a sfumature melodiche le quali tendono in un certo qual modo a rasserenare l’ascoltatore. Insomma, scorgiamo anche una vena di positività nei Poisoned Hestia, fatto che li rende accattivanti e versatili. I ritornelli sono per lo più orecchiabili e ben s’innestano nella struttura granitica delle singole tracce. Un prodotto ben concepito, diretto e scevro da sperimentalismi e tecnicismi di sorta, in grado di raggiungere un magnifico equilibrio che lo rende poco ostico e fruibile, nel contempo, ad ampie fasce d’utenza aduse a sonorità dure. |
Oliver Lynch – vocals Special Guest:
Anno: 2022 1. All Is Dead
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