Ci troviamo di fronte all'ottavo album dei The Black, titolato "Gorgoni" e rilasciato nel 2010. La maturità artistica del chitarrista/cantante/compositore/pittore Mario Di Donato si tocca con mano ormai, con un album stavolta meno toccato da influenze Prog (nonostante una oscura intro di stampo sinfonico) e più strettamente orientato verso il Dark Metal, come si confà tra l'altro al concept generale che, tralasciando per una volta almeno in massima parte la componente mistica/religiosa di stampo cristiano, si rivolge alla mitologia, e più strettamente al mito delle Gorgoni. Già, il nostro sceglie di "dedicare" (e titolare) un brano ad ognuna delle tre Gorgoni della mitologia ellenica. on solo la classica "Medusa" (uccisa da "Perseus" a cui è stato egualmente dedicato l'omonimo brano) ma anche a "Steno" ed "Euriale" (che invece, a quanto pare, sono ancora vive e vegete), oltre ad altri "Monstrum" (brano introduttivo molto emblematico di Dark Metal) come il primordiale "Phorcus" e al "Pegasus" (che prese vita dal sangue della stessa Medusa). I brani si concatenano e, nonostante la loro durata in media relativamente breve, la consueta spirale emotiva che si respira da sempre nei dischi di The Black colpisce l'ascoltatore profondamente nell'intimo del suo stato emotivo. La suite conclusiva in quattro movimenti (le quattro Transfiguratio di "Metamorphoses") hanno invece il compito di portare a compimento la rappresentazione artistica di certa oscurità di sapore ancestrale, con dei suoni di chitarra piuttosto grezzi ed alquanto oscuri. Assicuro che chiunque abbia imparato ad apprezzare The Black non rimarrà deluso dal contenuto di un album dal grande contenuto artistico, minimale o meno, caratterizzato, peraltro, dalla consueta pittura di copertina di Mario, raffigurante la stessa Medusa, come solo un personaggio di grande e collaudato piglio artistico sa mostrare. |
Anno: 2010
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