Seconda calata annuale consecutiva dei Misfits a Roma, a circa un anno dal concerto tenuto nel settembre 2010 presso il noto locale Alpheus (non molto avvezzo a gestire il volume altissimo generato dai nostri sul palco). Per questo ennesimo show, a distanza di poco tempo dall'uscita del nuovo album, la nuova location scelta è stata il mitico Piper di Via Tagliamento.
Aperto ancora una volta dai locali Fingernails di Angus Bidoli (che si sono resi protagonisti di una performance relativamente breve, ma professionale ed energica, ben riscaldando il pubblico), il concerto è stato abbastanza coinvolgente, condito con poche trovate sceniche horrorifiche: dalla solita intro pre-registrata (il popolare tema musicale Halloween di John Carpenter), che presagiva all'esecuzione dell'omonima canzone, trascinante e cantata a squarciagola dal pubblico. In effetti fa ancora la sua bella figura, in un contesto horror-punk (di cui, ricordiamolo, i Misfits storici sono pur sempre stati i precursori), vedere ragazzi di tutte le età che si agitano festosamente sotto il palco urlando a squarciagola le canzoni all'unisono con lo storico bassista/cantante Jerry Only. Quest’ultimo, dopo aver fatto un'apparizione da dietro le quinte, particolarmente osannata, durante la preparazione dello stage, si è precipitato sul palco con il suo mostruoso basso Deztroyer ed ha salutato il pubblico romano con tanta energia snocciolando una decina di brani tra loro collegati, letteralmente annichilendo la folla, la quale ha risposto con un affetto che designa lo status di cult-band che caratterizza i nostri cari Misfits, seppur con formazione largamente rimaneggiata. Tralasciando le nostalgie storiche, personalmente mi sono trovato al lato del palco a scattare fotografie, non disdegnando di unirmi ai cori horrorifici che caratterizzano le short-songs tipiche dei Misfits. Nulla di male da dire sul resto della band attuale: Dez Catena, distruttivo con i suoi riffs assordanti; Goat, un tritamassi ritmico dalla potenza e velocità micidiali.
E il pubblico? Coinvolto, naturalmente, in maniera estrema. Per quasi tutta la durata dello show abbiamo visto ragazzi (e soprattutto ragazze) che, pur di stringere la mano, baciare o abbracciare Jerry, si sono messi in fila sotto il palco. Only non appariva certo eccessivamente infastidito, soprattutto quando una ragazza dalle belle forme si è messa a danzare sul palco con la maschera scheletrica (ad imitazione del corpse-painting usato spesso ad inizio carriera dalla band) e lo ha abbracciato almeno due volte.
Verso metà show almeno una quindicina di spettatori sono saliti assieme, dando grossi problemi agli addetti del servizio d'ordine che, esasperati non trovavano di meglio che cercare di spintonarli di nuovo giù. Ma, in fondo, anche questa atmosfera horrorifica e assieme festosa è qualcosa di tipico, nei concerti dei Misfits. E l'energia, nonostante la resa sonora del locale non ottimale, si è sentita anche troppo. Direi che alla fine, dopo aver fatto scorpacciata di canzoni nuove e di vecchi classici (personalmente ho cantato a squarciagola "20 Eyes", "I Turned Into A Martian" e la mitica finale "Die, Die, My Darling"), mi sento ampiamente soddisfatto. Giudizio globale sull'organizzazione? Certamente meglio dell'anno scorso: ci sono stati molti meno disordini e problemi di spazio in platea; tutti sono riusciti anche a capire le note suonate; la capienza del locale non ha dato i problemi logistici demenziali del concerto all'Alpheus.
Insomma, tanta energia, coinvolgimento forsennato del pubblico fino allo spasimo, e tanta simpatia senza alcun problema da parte dei musicisti. Vi basti sapere che, terminata la performance, il vecchio caro Jerry Only seduto al lato del palco si è messo a distribuire autografi e strette di mano a tutto il pubblico. Questo valga come appunto per chi, di certo a sproposito, parlava del bassista come uno che picchia il pubblico troppo invadente.
Jerry Only: Basso, voce
Dez Catena: Chitarra
Eric "Goat" Arce: Batteria
Data: 16/09/2011
Luogo: Roma - Piper Club
Genere: Punk