Home Recensioni Masterpiece Allman Brothers Band - Seven Turns

Allman Brothers Band
Seven Turns

 

Se i Lynyrd Skynyrd hanno sempre rappresentato il lato più hard del southern rock, la Allman Brothers Band ha incarnato quello più blues, peraltro a vocazione fortemente votata alla jam e all'improvvisazione collettiva. A cambiare un po' le carte in tavole, ci pensa la loro nona incisione in studio, pubblicata dopo nove anni di silenzio discografico, che costituisce probabilmente l’album più duro della band di Jacksonville. Rispetto a tutti gli altri lavori precedenti (e anche a quelli successivi), le ritmiche di Seven turns si presentano infatti molto più energiche e decise soprattutto in termini di gerarchia sonora rispetto agli altri strumenti. Esempio più lampante è “Shine it on” dove la sezione percussiva sovrasta tutti gli strumenti per l'intera durata del brano.
Questa ed altre caratteristiche resero l’album accessibile ad una platea più vasta, con la conseguenza che lo stesso fu probabilmente meno apprezzato dai puristi.
L'opera, tuttavia, non è da ritenersi meno valida e, a distanza di anni, ha fatto ricredere anche gli scettici di un tempo.
Il valore tecnico dell’incisione è infatti di livello eccelso. La concretezza delle composizioni e delle esecuzioni non va infatti confusa con la ricerca effimera della commercialità, concretizzandosi invece in una raggiunta maturità, specchio di genuino adeguamento ai tempi. Merito anche dei nuovi ingressi, il superlativo e graffiante chitarrista Warren Haynes ed il bassista Allen Woody, entrambi accaniti fan del gruppo fin dalla loro adolescenza, successivamente confluiti nei Gov't Mule, altra valida realtà della corrente sudista (e non soltanto).
Il tocco del chitarrista, in particolare, sarà un nuovo marchio di fabbrica e darà l'opportunità al gruppo di iniziare un nuovo corso, ricco di grandi soddisfazioni.
Resta chiaro che l’evoluzione di cui sopra, non mutò i tratti distintivi della band, come le chitarre slide, la doppia componente percussiva, l’inconfondibile timbrica vocale di Gregg Allman (in grande evidenza ed esaltata dal suo inconfondibile ed immutato contributo all’organo), tutti magnificamente sublimati.


Gregg Allman: organo in "Shine It On", voce solista in "Good Clean Fun", "Low Down Dirty Mean", "Gambler's Roll" e "It Ain't Over Yet", coro in "Seven Turns"
Dickey Betts: chitarra acustica, chitarra elettrica, voce solista in "Let Me Ride" e "Seven Turns"
Warren Haynes: chitarra elettrica, chitarra ritmica, chitarra solista, chitarra slide, voce solista in "Loaded Dice", coro in "Good Clean Fun", "Shine It On", "Seven Turns" e "It Ain't Over Yet"
Johnny Neel: pianoforte, wurlitzer, sintetizzatore, 
armonica (harp), coro in "Good Clean Fun", "Shine It On", "Seven Turns" e "It Ain't Over Yet"
Allen Woody: basso, basso fretless, basso a 6 corde, basso a 5 corde fretless
Jai Jaimoe: batteria, percussioni
Butch Trucks: batteria, timpani

Special guests
Mark Morris: percussioni
Duane Betts: ruolo non specificato in "True Gravity"

Anno: 1990
Label: Epic Records
Genere: Southern Rock

Tracklist:
01. Good Clean Fun
02. Let Me Ride
03. Low Down Dirty Mean
04. Shine It On
05. Loaded Dice
06. Seven Turns
07. Gambler's Roll
08. True Gravity
09. It Ain't Over Yet


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