Genzano di Roma, 24 Aprile 2009 - Palarockness
Servizio fotografico a cura di Roberto Arcidiacono
“Ci dispiace, tutto esaurito, porco ***!!”. Ci accoglie così il simpatico Sceriffo, personaggio tipico della scanzonata scena metal romana, in quel di Genzano, dove, al PalaRockness si sente odor di festa, questa sera. Attorno alle 23 ecco salire sul palco gli ormai noti Skull Daze, gruppo Glam Metal che sta facendo parlare molto di sé, e non solo nella capitale, grazie all’estro dei suoi componenti ed all’originalità delle sue canzoni. A fine concerto metà locale porta la maglietta con l’effigie della band, sintomo di quanto i glamster capitolini stiano riscuotendo successo tra il pubblico.
Skull Daze
Dopo un quarto d’ora di stacco sale sul palco il Re Lione, con tutta la sua ciurma, introdotto da “Dar-Kunor, Echoes from the Elvish Woods”, canzone di apertura dell’ultimo album dei Rhapsody of Fire, “Triumph or Agony”. Dopo l’intro si parte con una scaletta interminabile, incentrata su cover di canzoni che hanno fatto la storia, scritte da band che hanno fatto la storia. Si parla di “Fear of the Dark” e “The Trooper”, degli Iron Maiden, di “Peruvian Skies”, dei Dream Theater, e di molti altri brani di – non nell’ordine - Malmsteen, W.A.S.P., Judas Priest, Whitesnake, Labyrinth e, last but not least, Europe. Sul palco si avvicendano numerosissimi ospiti, tra cui Dan “Conan” e Johnny Rainbow degli stessi Skull Daze, e due ragazzacce che non esitano a spogliarsi e a spogliare il povero Fabio, che si ritrova senza camicia in men che non si dica. Ma il pubblico esplode al salire sul palco di Umbozzy, icona del metal romano degli ’80s, dopo 21 anni di silenzio metallico, che duetta magistralmente col Fabione nazionale in una splendida “Wratchild” degli W.A.S.P. e ci lascia sulle spine alla domanda “Questa esibizione avrà un seguito!?”.
Fabio Lione Band
Le ovazioni toccano il culmine quando fa il suo ingresso on stage uno dei re indiscussi del Power Metal di tutti i tempi, sua maestà Timo Tolkki, che fa cantar e la sua Stratocaster in una magnifica “Violet Loneliness”, tratta dall’ultimo cd dei Vision Divine, da lui medesimo prodotto, e prosegue con cover di Stratovarius e Whitesnake. Il mastodontico chitarrista finlandese chiude la sua esibizione con un discorso strappalacrime in cui ringrazia i fan e l’Italia per averlo aiutato in un momento molto delicato della sua vita, ma gli ignoranti casinari in sala capiscono solo “THANK YOU”, facendo fare una pessima figura al centro Italia metallico, e conclude enfaticamente con “Thanks most of all to “The Voice of Italian Metal”, Fabio Lione! Ma il momento forse più toccante della serata, perlomeno per il sottoscritto e per il Re Lione – come da lui stesso ammesso nel backstage – è stato quello in cui, circondato da un’ambientazione epica ed avvolto nel mantello con il quale ha registrato il famoso video di “Unholy Warcry”, il nostro ha presentato – per la prima volta live – la canzone (l’unica da lui scritta e pubblicata per i Rhapsody of Fire al momento) “Il Canto del Vento”.
Fabio Lione Band
La toccante escalation di emozioni in italiano è stata cantata in coro – con grande sorpresa, ancora una volta, del sottoscritto e del cantante pisano – da gran parte della platea, con immensa gioia e commozione di chi indossava la maglia della band metal italiana che forse ha riscosso maggior successo nel mondo. Che queste “promozioni” dell’ultimo album pubblicato dai triestini siano un sentore del loro ritorno!? Ci auguriamo vivamente di si.
Fabio Lione Band
Mi si conceda, ora, una digressione riguardo i componenti della band toscana, dal momento in cui il quintetto, formato, oltre che – ovviamente - da Fabio Lione alla voce, Andrea Vitelli alla batteria, Carlo Frediani al basso e Francesco Ciampalini ed Edoardo Dei alle chitarre, più che la tipica accozzaglia da progetto solista di UNA rockstar, ci sembra una band che si sta rodando ed affiatando concerto dopo concerto, una band in cui la magnificenza dell’arcifamoso e, mi si passi il termine, “superdotato” cantante è certamente eguagliata dalla bravura ed esperienza dei musicisti. Il nostro desiderio nascosto è che il gruppo, dopo il normale rodaggio e dopo la fine del tour che sta battendo tutta l’Italia e che toccherà anche l’estero, si chiuda in studio e produca materiale proprio, dal momento che Fabio ha dimostrato con più di una band di saper scrivere musica di un certo livello, e che lo stesso, siamo certi, possano fare Edoardo, Francesco, Andrea e Carlo. To be continued ...
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Data: 24/04/2009 Luogo: Genzano di Roma - Palarockness Genere: Heavy Metal
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