Nella piazza principale di Pulsano, sotto una delle torri del Castello De Falconibus (fortezza del Quattrocento), che svetta dietro il palco come una maestosa scenografia, si è svolta la terza edizione del Rock Metal Fest. La manifestazione è organizzata dalla dinamica associazione locale “Rock Metal Events”, la quale, così come negli anni precedenti, per scegliere i gruppi da far esibire, ha pubblicato lo scorso maggio un bando di partecipazione.
L'evento è destinato principalmente alle band emergenti della Puglia, ma resta comunque aperto anche a chi proviene da altre regioni. L’organizzazione mette a disposizione un buon service audio e luci e il supporto di un fonico professionale; non occorre versare un costo di iscrizione, ma nello stesso tempo non c’è alcuna retribuzione per i musicisti. La commissione (formata da esperti e appassionati di musica rock e metal) ha stilato il bill definitivo della serata selezionando cinque gruppi tra gli undici che hanno aderito all’iniziativa.
Così alle 21,15 in punto, aprono le danze i Soul Of Steel. Questa band, proveniente da Martina Franca, ci presenta alcuni pezzi tratti dall’album Destiny uscito sul finire del 2010 e registrato sotto la supervisione di Olaf Thorsen. “Swordcross” e “Wings of fire” sono caratterizzate dall’ottimo lavoro dei due chitarristi, eseguito con estrema precisione e pulizia. Il genere proposto è un power metal melodico, che in alcuni frangenti rende omaggio anche agli Iron Maiden. Il cantante introduce “Endless night” ricordando che Roberto Tiranti dei Labyrinth ha prestato il suo prezioso contributo nella versione in studio; il brano contiene uno stacco centrale arpeggiato ed un interessante scambio di assoli tra chitarra e tastiera. La conclusiva “‘Till the end of time”, sorretta da un bel riff, da un cantato limpido e da un ritmo trascinante in doppia cassa, raccoglie gli applausi dei presenti.
SOUL OF STEEL
La piazza comincia a riempirsi e dopo alcuni minuti necessari per il cambio della strumentazione sono pronti a partire gli Evillive. La presenza scenica è notevole, l’impatto sonoro devastante, il gruppo costruisce la propria musica mescolando con maestria un death metal aggressivo e serrato con passaggi acustici carichi di sfumature gothic. I testi trattano di continenti misteriosi, di antiche civiltà e di paesaggi naturali immensi e sconfinati. La ricchezza e varietà dei brani, mai prevedibili e mai banali, è davvero sorprendente. “Hyperborea”, ma soprattutto “Embrace the universe”, con la sua linea melodica prima arpeggiata e poi risuonata in versione distorta, sono pezzi che lasciano il segno.
EVILLIVE
Poco dopo le 22,00, arriva il momento degli Hate Inc., i ragazzi giocano praticamente in casa e si vede, infatti sotto il palco prendono posto alcune splendide fanciulle del loro entourage e l’accoglienza è calorosa. La band avvolge il pubblico nelle spire del suo industrial metal; il sound riporta echi di Nine Inch Nails e Rammstein, ma racchiude nel suo profondo anche il seme della new wave più colta e schegge rabbiose di punk. Tastiere e sequencer creano arrangiamenti eleganti ed ultramoderni. I brani sono potenti e i ritornelli accattivanti, canzoni come “Made in chains” e “Hypnotist” (estratte dal loro recente full-length Art of Suffering) colpiscono dritte allo stomaco e si stampano nella mente.
HATE INC.
Ancora una breve pausa per il cambio di set, è interessante osservare la folla; il pubblico è eterogeneo: c’è il semplice passante, la famigliola che esce per passare una serata diversa e il maestro di fotografia che si cimenta sotto palco a riprendere le band. Alcune persone un po’ avanti negli anni si guardano intorno stupite e frastornate dall’onda sonora spigionata nella piazza. La maggioranza degli spettatori è, ovviamente, formata dal popolo metal, ragazzi e ragazze di tutte le età abbigliati per la grande occasione. Le t-shirt indossate, raffiguranti logo, disegni e copertine delle più svariate band (Motorhead, Twisted Sister, Metallica, Dream Theater, Death, Marduk, solo per citarne alcune), rivelano gusti e passioni.
Mentre passiamo tra gli stand allestiti per la vendita del merchandise, lo spettacolo riprende. Sul palco sono già in assetto i Behind The Mask, originari della provincia di Potenza. Il loro thrash fatto di assalti veloci e break cadenzati, arriva diretto come un calcio sulla faccia, mentre i testi attaccano l’ipocrisia che regna nella nostra società. Il vocalist si diverte e scherza con il pubblico, che sembra gradire. La risposta non si fa attendere, infatti, sulle note di “Stop…fight!” e dell’inno “Behind the mask”, un gruppo di ragazzi si lancia in un pogo sfrenato. L’atmosfera è diventata ormai rovente.
BEHIND THE MASK
Segue una breve pausa, utile agli organizzatori per ringraziare gli enti e gli sponsor che hanno reso possibile il festival. “Artists and Bands” viene citato più di una volta tra i media partner, perché il nostro sito aveva supportato l’evento segnalando tra le news l’uscita del bando di partecipazione, la data ed il bill del concerto.
Arriviamo finalmente al piatto forte della serata, agli ospiti d’onore, cioè i romani Motherstone, che si sono sciroppati otto ore di viaggio in auto pur di non perdere l’occasione di suonare dal vivo e portare un po’ di sano metallo nel (quasi) profondo sud. La band, reduce da un fortunato tour nell’Europa dell’Est e del Nord, conserva intatto il desiderio di promuovere l’ultimo album Terror is over.
In sede d’intervista, raccolta qualche ora prima della esibizione, tutti i componenti erano pacati e tranquilli, oltreché disponibili e simpaticissimi, ma sul palco appaiono letteralmente trasformati. Sono precisi, spietati e devastanti come una bomba ad orologeria. La cantante Vale (Valentina), con la sua figura esile e minuta, quasi uno scricciolo, durante la precedente conversazione sembrava timida, mentre ora, indossati i panni di Lara Croft, è agguerrita come una leonessa. I riff serrati, stile Pantera, di “24/7 Sedation” e “Mental Wreckage” si abbattono sulla folla. L’onda d’urto è terrificante. Il sound è modernissimo e funziona alla perfezione l’alternanza tra il cantato growl di Giorgio “JJ” e la limpidezza della voce femminile. “Frozen Waters” e “All Denied”, come anche gli altri pezzi suonati, hanno ritornelli di grande presa. Il batterista Rik, dietro le pelli è una sicurezza, sempre impeccabile negli stacchi e negli innumerevoli cambi di tempo. Ivano, il bassista, incita i presenti e “batte il cinque” con i ragazzi della prima fila. Durante l’esecuzione di “Satellite”, il chitarrista Dani “Hell” scende dal palco per andare a macinare riff e assoli in mezzo al pubblico. Al termine del set, durato oltre un’ora, un lungo applauso premia l’esibizione e la generosità della band capitolina, che non si è risparmiata dando il meglio di sé (apprezzabile anche il gesto di regalare alcuni cd, lanciati verso gli spettatori, cosa che, in questi tempi di crisi, non è da poco!).
MOTHERSTONE
La manifestazione giunge alla conclusione, lasciamo la piazza convinti di aver assistito ad uno spettacolo di prim’ordine dall’inizio alla fine. Tutti si allontanano divertiti e soddisfatti; l’affluenza è stata buona, stimabile intorno alle quattrocento presenze.
Se a queste latitudini i gruppi desiderano qualche vetrina in più per suonare dal vivo o se si vogliono scoprire band di buon livello, iniziative come questa vanno lodate ed incentivate. Si tenga conto, inoltre, che il Rock Metal Fest è completamente gratuito, gravando sulle spalle e sulle tasche degli organizzatori (fatto salvo qualche piccolo sponsor); non solo per questo motivo, ma anche per l’ingranaggio che ha girato alla perfezione (acustica, service, tempi brevi per cambiare le strumentazioni, concorso fotografico legato al concerto, stand, ecc…), un doveroso riconoscimento va a Paolo Ventruti e a tutto lo staff della “Rock Metal Events” per il coraggio (“coraggissimo” a detta dello stesso Paolo), la passione e la volontà impiegate per la buona riuscita della serata.
Le band che volessero partecipare alle prossime edizioni sono avvertite, “Artists and Bands” vi terrà aggiornati.
SOUL OF STEEL
Gianni Valente: Voce
Nicola Caroli: Chitarra
Valerio De Rosa: Chitarra
Daniele Simeone: Tastiere
Vito Laghezza: Basso
Lorenzo Chiafele: Batteria
Soul of Steel @MySpace
EVILLIVE
Mark: Voce
Kris: Chitarra
Vins: Chitarra
Mike: Basso
Lux: Batteria
Evillive @MySpace
HATE INC.
Vincent Vega: Voce e chitarra
Roxxxy Narko's: Chitarra e voce
Will Mars: Tastiere, synth e voce
Schwarz: Basso
David: Batteria
Hate Inc. @MySpace
BEHIND THE MASK
Giuseppe: Voce
Francesco: Chitarra
Biagio: Chitarra
Fausto: Basso
Pereira: Batteria
Behind The Mask @MySpace
MOTHERSTONE
Giorgio “JJ” Mammoliti: Voce
Vale: Voce
Daniele “Dani Hell” Pompei: Chitarra
Ivano Conti: Basso
Rik Mackey: Batteria
Motherstone @MySpace
Data: 06/08/2011
Luogo: Pulsano (TA) - Piazza Castello
Genere: Heavy Metal