Ottima idea quella del primo sipario del ritrovato Teatro Duse sul Coro del Friuli Venezia Giulia orgogliosamente schierato in proscenio mentre esegue L’Inno di Mameli: il pubblico accorso alla riapertura della stagione in via Cartolerie scatta in piedi, canta commosso e può scorgere, dietro i coristi, un accompagnamento decisamente particolare.
Così quindi si presentano il 5 novembre i Piano Twelve, un’orchestra a tutti gli effetti, formata da dodici pianoforti che appaiono seminascosti dal coro, in una disposizione quasi obbligata e molto suggestiva, fatta di angoli, diagonali e pianoforti a coda scoperchiati, a mostrare i segreti di corde e martelletti che completano la scenografia.
Originale pensare di rendere ciascun pianoforte funzionale agli altri, specie perché i pianisti vengono spesso relegati dall’immaginario pubblico o al ruolo di solisti (accompagnati da un’orchestra tradizionale) o a quello di accompagnatori di voci e strumenti, ben che vada a componenti di piccoli gruppi da camera.
Gli ottantotto tasti che affascinano da sempre piccoli e grandi con le loro molteplici possibilità melodiche e armoniche, sul palco del Duse risultano uniti, affiatati e alla ricerca del “suono d’orchestra”.
Molto efficaci gli arrangiamenti dei brani classici realizzati da Valter Sivilotti: particolarmente azzeccato l’effetto della spazializzazione dei suoni nell’"Estate" di Vivaldi o nel celebre "Volo del Calabrone" di Korsakov, grazie al quale i suoni della natura vengono esaltati dalla distribuzione mai casuale di bassi e trilli, di pesi e leggerezze.
Difficile, anche per un addetto ai lavori, spiegarsi il sincrono perfetto degli attacchi e dei finali: viene da immaginare un direttore d’orchestra dietro le quinte, un monitor video oltre al piccolo auricolare che si intuisce da lontano o addirittura un sistema di piccoli specchi “organistici” per suonare insieme dandosi le spalle; certo è che la cura minuziosa di legati e staccati, di agogica e dinamica d’insieme richiede ai dodici professori un calendario di prove serrato.
La parte classica culmina nel noto "Bolero" di Ravel eseguito per intero e caratterizzato dalla tecnica di accumulazione ben riprodotta sui dodici pianoforti, anche se la partitura originale regala qualche emozione in più per la “sorpresa timbrica” dei vari strumenti che si susseguono incessantemente e di cui l’orecchio, nonostante la trovata spettacolare di stoppare a turno la corda del celebre ostinato ritmico, comincia a sentire il bisogno a questo punto del concerto.
La scaletta prevede allora alcuni brani più “leggeri”, che arrivano con una minor efficacia, fatta salva la continuità di precisione degli esecutori ed alcuni assoli jazz davvero straordinari: sì, perché, dopo tanto suonare insieme, si ha voglia di ritrovare un po’ di rassicurante solismo pianistico.
Ecco quindi che il rientrare in scena del Coro del Friuli, con le sue quattro sezioni, regala mille sfumature alla scena dei Piano Twelve: voci e pianoforti si fondono sapientemente e la loro potenza sonora si apprezza soprattutto nel “Fortuna Imperatrix Mundi” da Carmina Burana di Orff.
Una bella serata, dunque, fortemente applaudita ed apprezzata dal pubblico bolognese, rientrato nel suo bel Teatro Duse il cui palco è apparso affollato...di pianoforti e di Musica.
Matteo Andri, Valeria Anzil, Federica Bello, Marzia Bisogni, Paolo Chiarandini, Giorgio Cozzutti, Caterina Croci, Alessio de Franzoni, Ferdinando Mussutto, Fabiana Noro, Daniele Russo, Agnese Toniutti: Pianoforte
Con la partecipazione speciale del Coro del Friuli Venezia Giulia
Data: 05/11/2011
Luogo: Bologna - Teatro Duse
Genere: Strumentale
Programma
INNO DI MAMELI (CORO)
A. Vivaldi: L'Estate
P. I. Tchaikowsky: Valzer da "La bella addormentata"
N. R. Korsakov: Il volo del calabrone
L. van Beethoven: Adagio sostenuto "Al chiaro di luna"
W. A. Mozart Marcia alla Turca
M. Ravel: Bolero
D. P. Dorantes: Orobroy
M. Lewis: Honky Tonky Train Blues
E. Van Halen: Jump
G. Bregovich: Kalasnikov
V. Sivilotti: Ekecheiria
A.Borodin: Danze Polovesiane (CORO)
Vangelis: 1492, Conquest of Paradise (CORO)
C. Orff: da Carmina Burana Fortuna Imperatrix mundi (CORO)