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PFM
Palermo, 24 Gennaio 2007

Palermo, 24 Gennaio 2007 - Teatro Golden

Avevo immaginato di aprire questo live report dicendo che pochi sono i gruppi che con 40 anni di grande carriera alle spalle dimostrano, salendo sul palco, che quella è la loro naturale collocazione, che hanno e sopratutto esternano apertamente un entusiasmo ed una gioia nel suonare difficilmente riscontrabile altrove, volevo ma in realtà non posso iniziare così, l'unico modo in cui posso iniziare è dicendo che ieri sera la mitica "legge di Murphy" si è manifestata nel modo più iniquo, inaspettato, incredibile ed antipatico possibile.
"Se qualcosa può andar male ... lo farà".

Palermo, Teatro Golden gremito con 500-600 impazienti spettatori, ore 21.45, con appena 15 minuti di ritardo sull'orario stabilito la PFM entra in scena, applausi, saluti e si parte, con Patrick Djivas che inizia un intro di basso, mi pare ma non sono sicuro "Aqua Azul" dall'ultimo "Stati di immaginazione", mi pare perchè in realtà il suono che esce dall'impianto di amplificazione è estremamente confuso e distorto, sguardi indecisi e dubbiosi tra il pubblico, entrano in azione anche gli altri componenti della band ed il suono diventa un incomprensibile cacofonia di inneschi, distorsioni e feedback, sguardi preoccupati tra il pubblico, pochi secondi ed anche la PFM si accorge che qualcosa non va, anche se dalle spie a quanto pare il suono esce pulito, è Franz Di Cioccio ad alzarsi ed interrompere

C'è qualche problema, i tecnici verificheranno e riprenderemo dice speranzoso Franco Mussida, applausi, i minuti passano ed i tecnici alacremente si danno da fare, un applauso particolare va effettivamente anche a loro, lavorare sotto quella grande pressione non deve essere per nulla facile sopratutto perchè nonostante il gran da fare non sembra che il problema sia semplice e di rapida soluzione ed infatti dopo circa 3/4 d'ora riusciamo a intercettare la notizia "il mixer centrale s'è fuso o si trova una soluzione di accomodo o si annulla il concerto", la soluzione di accomodo si trova ed alle 23 Franz Di Cioccio annuncia che proveranno a suonare un pezzo utilizzando il mixer di palco, quel mixer che gestisce il suono delle spie con cui il gruppo sul palco sente la musica, se la qualità sarà accettabile continueranno, suonano "Maestro della Voce", la qualità, nonostante gli ovvi limiti del mixer di palco è sufficientemente buona ed il pubblico con un lungo applauso "accetta" questa situazione, che crea un grande disagio anche alla PFM "costretta" a sentirsi attraverso la diffusione in sala e non attraverso le spie e cioè molto male.

Il concerto riprende con "L'isola di niente" e a seguire il primo capitolo del nuovo "Stati di immaginazione", ossia "La terra dell'acqua" mentre sullo schermo dietro la band scorrono le immagini del relativo video con un Franco Mussida che comincia a scaldare la mano per quella che sarà per lui e non solo una grande serata, inizia un alternanza tra brani del nuovo album come "Il mondo in testa", "Cyber Alpha", "La conquista", "Nederland 1903" e brani tratti da "Chocolate Kings", "Out of Roundabout", "Harlequins" e la title track "Chocolate Kings", il suono migliora ancora, segno che i tecnici sono riusciti ad affinare quel minimo di setup che il mixer di palco consente e la PFM in tutta onestà fa di tutto per farsi "perdonare" non lesinando l'impegno, Franco Mussida e in serata di grazia ed i suoi assoli sono suonati oltre che con grande maestria tecnica anche con molta passione e trasporto, col cuore, eccezionale anche Lucio "Violino" Fabbri vero jolly, indispensabile colona portante, specialmente live per la PFM, ottima la prova anche di Patrick Djivas il cui basso, anche forse per "colpa" del mixer di palco è un vero traino per il suono della PFM, sempre in primo piano, istrionico come sempre Franz Di Cioccio vero frontman del gruppo, più di qualche parola merita anche Gianluca Tagliavini chiamato al difficile compito di sostituire Flavio Premoli compito a cui adempie benissimo stando magari apparentemente in disparte cogliendo però sempre i giusti momenti per porsi alla ribalta, specialmente nelle occasioni in cui può far volare le mani sulla tastiera del suo "Mini Moog" momenti in viene fuori grande talento e grande capacità, con assoli molto coinvolgenti.
Un plauso, per l'abnegazione, l'impegno ed ovviamente per la bravura va anche a Piero Monterisi, secondo batterista, sempre pronto a prendere e lasciare il posto, anche "al volo" di Franz Di Cioccio ogni qual volta il Franz si presenta in fronte palco per cantare.

Non mancano i momenti di dialogo ed ilarità col pubblico, come quando una voce dal buio grida "Dov'è Premoli ?" risponde con ironia lo stesso Gianluca Tagliavini, "è a letto, è tardi", risate generali, o quando sempre una voce anonima chiede "La Carrozza di Hans" ( che poi faranno ), "l'ha presa Schumacher" è la risposta di Franz, "Impressioni di Settembre" ( che poi faranno ), chiede un altro, "siamo fuori stagione" ribatte Franz che a sua volta fa l'appello di tutti i presenti al concerto di Palermo del 1975 ... molte tra il pubblico le mani che si sono alzate.

Il concerto prosegue con le prime sorprese, destinate a scaldare un pubblico invero fino a quel momento, vuoi per il ritardo o vuoi per la qualità del suono si buona ma di certo non ottima non si era dimostrato eccessivamente caldo e le sorprese sono "Il sogno di Leonardo", dedicata ad un grande siciliano, "Angelo D'Arrigo" il famoso deltaplanista catanese recentemente scomparso in un tragico incidente aereo ed a cui la PFM vorrebbe far intitolare a perenne ricordo un aeroporto, "Visioni di Archimede" con un bellissimo video sulla vita del genio siracusano e con un brano tratto dal repertorio di Fabrizio De Andrè, "Volta la carta", con tanto di "Branca Branca Branca Leon Leon Leon" inziale, ora il pubblico è sufficientemente caldo e pronto per il garn finale destinato ai pezzi storici della band che va a chiudere un comunque ottimo concerto, nonostante i gravi contrattempi tecnici con masterpiece del calibro di "Suonare suonare", "La carrozza di Hans", "Impressioni di Settembre", "E' festa" con il finale "Celebrations" cantato in coro assieme al pubblico.

Ora si, dopo il concerto lo posso dire, è veramente raro trovare una band che riesca a trasmettere l'entusiasmo e la voglia di "suonare suonare" che la PFM riesce a dare, anche nelle condizioni più difficili che si possono immaginare per chi sale su di un palco per un concerto, d'altronde anche lo stesso Paganini suonò con una corda sola come a dire che in fondo la classe non è acqua e Franz Di Cioccio, Franco Mussida, Patrick Djivas, Lucio Fabbri, Gialuca Tagliavini e Piero Monterisi di classe ne hanno da vendere ed il suonare nelle condizioni di ieri sera ne è solo un altra evidente prova. Bravi e grazie PFM e con ieri sera anche Murphy è sistemato.

 


Franz Di Cioccio: Batteria, voce
Franco Mussida: Chitarra, voce
Patrick Djivas: Basso
Guests:
Lucio Fabbri: Violino
Gianluca Tagliavini: Tastiere
Piero Monterisi: Batteria

Data: 24/01/2007
Luogo: Palermo - Teatro Golden
Genere: Progressive Rock

Sito web:
PFM Premiata Forneria Marconi

 

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