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Masking The Hate
On Stranger Tides

Prima incisione per questo giovanissimo quintetto campano che si presenta con un EP dal sapore metal celtico. Come il genere richiede, tutto il cantato è esclusivamente in lingua anglosassone, eseguito mediante l’utilizzo del growl a meno della ballata intitolata “Unforgiven angel”, per la quale è stata invece adottata una impostazione più melodica.
Nonostante la contenuta durata dell’EP, si nota il riuscito tentativo di articolare la produzione secondo uno schema più riconducibile a un vero e proprio album, con una traccia strumentale introduttiva iniziale e quattro brani strutturati con buoni cambi di ritmo e di ampio respiro.
Gradevole è anche la scelta di porre in primo piano strumenti tipici della tradizione celtica, come arpa e cello, tutti comunque rigorosamente sintetizzati.
Frequenti sono poi i richiami al sound anni ’80 dei primi solchi epic metal, anche se a mio avviso sarebbe stato più gradito un suono della batteria meno elettronico e più genuino ed incisivo.
Interessante inizio quindi, nel quale si intravedono i presupposti per un luminoso prosieguo di carriera.


Simone Aruta (Grave): chitarra ritmica, voce
Gennaro Landolfi (Hate): batteria
Guido della Gatta (Suffocate): basso, voce
Pasquale D'Angelo (Plague): chitarra, voce
Andrea Di Michele (Vague): synth, tastiere, EFX

Anno: 2015
Label: Autoprodotto
Genere: Celtic Metal

Tracklist:
01. Prelude
02. Urnield
03. Bloodyland
04. Unforgiven angel
05. On strange tides

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