Prendi un po’ di Pearl Jam, aggiungi del grunge alla Nirvana, miscela con dello stoner alla Kyuss, scuoti ben bene il tutto ed il risultato potrebbe essere utile per descrivere il sound dei savonesi La fine di settembre in questo EP d’esordio, accurato e ben confezionato. Ma a prescindere dalle radici ed influenze, tipicamente anni Novanta, la band dimostra da un lato la voglia di suonare (basti vedere qualche video su youtube) senza appoggiarsi troppo ad elettronica e facili aiuti tecnologici e dall’altro un gusto italiano che riesce a rendere personalissimi i testi, rigorosamente in italiano ad eccezione di qualche refrain, che “tendono a raccontare un percorso di cambiamento interiore” (come dice l’autore e cantante della band). Ma anche la musica è supportata da un’ottima tecnica, capacità compositiva e corretta dinamicità. Anche le linee melodiche, cantante da una voce che non sempre sembra adeguata come timbrica e forse da aiutare con qualche controcanto, sono ricercate e nello stesso si imprimono facilmente nella testa di chi sta ascoltando. Ottima “Polvere”, il mio brano preferito per equilibrio e coinvolgimento, ma tutti i brani sono di buon livello soprattutto per una prima esperienza: si vede che dietro c’è molta gavetta live … Buone premesse e promesse quindi, in attesa della sicura e inevitabile crescita verso livelli ancora più alti.
75/100
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Andrea Grosso: Chitarra Anno: 2014 01. Il mio eco 02. Il cammino di un illuso 03. Polvere 04. Il dialogo 05. Inafferrabile
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