Album

Kate Bush
Before the Dawn

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Scritto da Gianluca Livi Giovedì 16 Marzo 2017 11:06

Non è certamente il primo live di Kate Bush, come pomposamente strombazzato in rete da improvvisati e autoproclamati cultori musicali (ricordiamo l'EP "On Stage" e il VHS/CD "Live at the Hammersmith Odeon", entrambi riportanti performances del 1979), né documenta un'esibizione vocale impeccabile giacché la donna è lontana dalla leggiadra figura di usignolo nelle cui vesti si espresse alla fine degli anni '70 e per tutta la durata dei successivi '80. 

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Yeah! Mutation
Ri(e)voluzione

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Scritto da Max Casali Mercoledì 15 Marzo 2017 22:18

Un concept-album è un progetto che non è alla portata di tutte le band, vuoi per la complessità di legare la track-list con elementi comuni, vuoi per la difficoltà di trovare una nuova tematica che sostenga tutto il percorso senza dare la sensazione di essere ripetitivo.

Questo degli Yeah! Mutation è costruito sulla rabbia e la ribellione popolare o semplicemente quella del singolo individuo, che si sforza ad auto- convincersi ( paradossalmente) che il dispotismo sia l’unica chance di benessere attribuita al soggiogato stesso. I dieci pezzi che compongono “Ri(e)voluzione” tentano una sortita energica, un(a) scesa in campo per anelare la fuga per la vittoria. Riusciranno i nostri eroi?

La battaglia si apre con un calmo preludio ma sùbito dopo è già… “Guerra” ( poteva essere altrimenti?), ma l’inizio Pinkfloydiano non tragga in inganno, poiché i due minuti finali sono un sontuoso vortice di assoli e riffs severi. L’imperativo è far “Fuoco” per non desistere ai primi attacchi e difendere, con orgoglio, l’indole nazionalista e tenere alti i colori di “Una bandiera”, con un loop che fa da sfondo ad una verace canzone con fitto uso di piatti. La band dimostra un bel cuore indomito, fondamentale per portare avanti la nobile missione di ribaltare il risultato sul campo. Le due parti di “La verità del vincitore” sono strutturate sul doppio aspetto riflessivo e audace nella ritmica, con testi che ostentano tutto il coraggio di chi sta sul fronte.

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Daniel Gazzoli Project
Night hunter

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Scritto da Luca Driol Mercoledì 15 Marzo 2017 22:06

“Self Destruction Blues” cantavano gli Hanoi Rocks nel 1982 e, mutuando quel titolo, il chitarrista e compositore Daniel Gazzoli ne ricava un’ottima song di sfrontato hard-rock tipicamente ottantiano, tassello del più ampio mosaico che risponde al nome di “Night Hunter”.

L’album risulta un’ ottima raccolta di brani diretti e coinvolgenti, sorretti dalla buona vocalità del singer Leonardo F. Giullan e dallo straripante solismo del leader.

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Perpetual fire
Invisible

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Scritto da Bartolomeo Varchetta Mercoledì 15 Marzo 2017 21:59

Come spesso accade in Italia, i Perpetual Fire sono una di quelle band che fatica a trovare la propria collocazione con una label stabile che li promuova e li valorizzi. A testimonianza di ciò basti guardare alla cadenza delle incisioni.

“Invisible” è infatti il secondo album (il primo “Endless world” risale al 2007) ed è datato 2010, mentre, stando a quanto dichiarato sul sito della band, sembra che dopo sette anni sia di prossima pubblicazione il terzo.

L’anima del gruppo è il chitarrista Stefano Volta o meglio Steve Volta, come è solito presentarsi in arte, ed il suo nome è legato anche a quello dei Pandaemonium e della Pino Scotto band.

“Invisible” è quindi un album che fonda le proprie basi nel power metal melodico, dove ottimi spunti e ritmi consolidati trascinano l’ascoltatore in un crescendo adrenalinico.

È sicuramente un lavoro valido e ottimamente impostato dal punto di vista ritmico e compositivo.

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Ingranaggi della Valle
Warm Spaced Blue LP Deluxe Edition

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Scritto da Janus Mercoledì 15 Marzo 2017 20:44

Abbiamo già recensito questo titolo (QUI) nella sua versione in cd, ma questa lussureggiante edizione in vinile, uscita a distanza di pochi mesi ma in due differenti anni solari, merita un'attenzione particolare.

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The Ancient Veil
I Am Changing

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Scritto da Valentino Butti Martedì 14 Marzo 2017 09:49

Alessandro Serri ed Edmondo Romano sono tra gli artefici, con gli Eris Pluvia, di quel capolavoro, pubblicato nel 1991, intitolato “Rings of earthly light", ancora oggi un caposaldo assoluto del prog italiano post anni ’70.

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Glory Of The Supervenient
Glory Of The Supervenient

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Scritto da Valentino Butti Domenica 12 Marzo 2017 16:31

Il progetto Glory of the supervenient, capitanato dal batterista milanese Andrea Bruzzone, nasce nel 2015, quando l’artista inizia ad elaborare i brani che finiranno poi nell’album d’esordio, omonimo, pubblicato a fine 2016.

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Polaris
Polaris

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Scritto da Valentino Butti Domenica 12 Marzo 2017 16:23

Come amano loro stesso definirsi, i Polaris più che un gruppo,  sono un progetto “aperto” che muta e si trasforma ad ogni incontro “creativo”.

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The Waking Sleep Band
Form & Appearance

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Scritto da Max Casali Mercoledì 08 Marzo 2017 23:36

C’è una bella differenza tra chi cavalcava il prog negli anni ’70 e chi lo fa oggi. All’epoca, gruppi storici come King Crimson, Gentle Giant, Genesis, la nostra P.F.M., benché indiscussi precursori del genere, avevano però a disposizioni due elementi non di poco conto: la completa fiducia dei discografici e un’educata cultura musicale del pubblico. Oggigiorno, Maurizio Antognoli che è a capo della The Waking Sleep Band ha voluto perseguire, con imponente impegno, un progetto audace e, al contempo ambizioso : “Form and Appearance”, liberamente ispirato al libro “Il ritratto di Dorian Gray”. Ma, in che modo ha omaggiato Oscar Wilde? Inserendo dieci aforismi musicali di mezzo minuto tra una traccia e l’altra per non far dimenticare l’intento principale del progetto d’ispirazione letteraria. Idea buona ma , forse, fa perdere un po’ di continuità alla track-list . Musicista colto e preparato, Antognoli ha saputo dare a questo lavoro un sapore passionevolmente retrò, che troverà senz’altro il sostegno di molti intenditori e musicologi. L’album convince per la ricca miscela di generi, per l’evidente qualità esecutiva e per la varietà delle soluzioni proposte. C’è il delicato e passionale pop-rock della title-track e di “Young Gerald”, dal sapore eighties con chitarre discrete e mai sovrastanti o la morbida ballata di “An ideal husband”, con violino e percussioni al minimo sindacale ma di grande effetto.

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La Bocca della Verità
Avenoth

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Scritto da Valentino Butti Mercoledì 08 Marzo 2017 23:30

Il buon momento del prog italiano continua con l’album d’esordio de “La bocca della verità” dal titolo “Avenoth”. Si tratta di un concept ambientato in un futuro non troppo lontano (tra il 2161 ed il 2178) quando un gruppo di terrestri, durante le loro esplorazioni spaziali alla ricerca di un pianeta abitabile, si imbatte in Avenoth.

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