Prima di una lunga serie di uscite antologiche, ciascuna ribattezzata con il nome di una costellazione, “Cassiopea” è la nuova fatica discografica di MIna.
Pur essendo una raccolta, merita certamente attenzione, non tanto per il fatto di includere una tracklist restaurata con un processo complesso e stratificato - che comprende il riversamento in digitale, l'editing, la masterizzazione e un nuovo remix (tutte procedure affidate al figlio Massimiliano Pani, da anni autorevole deus ex machina di tutti i suoi traguardi artistici) - e neanche per la presenza di un brano mai interpretato in precedenza ("Un tempo piccolo", originariamente portato al successo da Franco Califano, qui presente nella versione con i testi rivisti nel 2005 dai Tiromancino) - circostanza, quest'ultima, che, da sola, vale certamente l'acquisto del titolo - quanto per la firma che si cela dietro alla selezione dei brani, proprio della stessa Mina, evento che assorbe giocoforza tutti gli altri aspetti di novità. Questa donna va considerata alla stregua di un Re Mida, nel senso che tutto ciò su cui costei poggia gli occhi si tinge ormai di ieratica e inviolabile attendibilità. E quindi, non soltanto nella sua voce è nascosto il potenziale di questo album, ma anche nelle scelte ad esso sottese, anche se bizzarre (anzi, soprattutto se appaiono tali), giacché autentiche espressioni di una genialità ormai consolidata e largamente riconosciuta. La sequenza di canzoni che caratterizza questa nuova uscita discografica riflette semplicemente il gusto personale di una donna che sa guardarsi indietro con matura consapevolezza: ed infatti, non c'è alcuna ratio logica, né tematica, nell'inglobare in un unico progetto le sonorità sudamericane de "La lontananza" e quelle jazzate di "Fortissimo", passando per i minimalismi di "Malafemmina", il pop lineare ed elegante di "Canzoni stonate", gli strali epici di "Volevo scriverti da tanto". Se ci è permesso un consiglio, questo disco andrebbe ascoltato prendendo qualcosa sia dalla concentrazione rigorosa che esige l'Eroica di Beethoven, sia dal raccoglimento tipico della liturgia sacrale. Stiamo esagerando? Non proprio se si considera che i 15 brani che compongono questa uscita non sono soltanto l'espressione di una voce che, come la costellazione scelta come titolo, porta in sé qualcosa di extraterrestre, ma sono anche la testimonianza di una selezione ponderata e di una scelta oculata operate da una sorta di semidea. Ce lo conferma anche l'interpretazione, a 80 anni compiuti, dell'inedito sopra citato, ancora una volta profusa in termini a dir poco esemplari.
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Anno: 2020 Label: Sony Music Genere: pop, soft
tracklist: Anche un uomo La lontananza Vento nel vento Caruso Oro/La canzone del sole I Migliori Anni Della Nostra Vita Canzoni stonate Fortissimo Malafemmena Volami nel cuore Con te sarà diverso Compagna di viaggio Volevo scriverti da tanto L’uomo dell’autunno Un tempo piccolo
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