In questo disco, testi caratterizzati da un'ironia appena accennata, talvolta pungente, si mescolano a musiche che attingono sia dalla tradizione cantautorale, sia dalla cultura popolare italiana. L'autore non è propriamente un esordiente. Il suo primo album, “Poligrafici Pensionati Trombai e Santi”, uscito nel 1977 sotto lo pseudonimo di Asterix (su etichetta Tickle), affrontava tematiche profonde muovendo da un approccio garbatamente polemico. In questa sua ultima fatica, invece, egli cambia metodo: pur trattando in sostanza i medesimi argomenti (la solitudine, l’incomunicabilità, l’intolleranza, la diversità), egli sceglie di palesarsi in termini composti, sempre protesi alla sollecitazione di profonde riflessioni. Il suo modus operandi cortese non manca talvolta di evocare la ficcante ironia del primissimo De Andrè, pur con fare assai meno spavaldo. Il cantautorato ha raccontato tutto e lo ha fatto anche ripetendosi, talvolta nella piena (consapevole) incapacità di rinnovamento, ma questo disco offre un quid in più che ha il sapore dell’inedito, pur sfruttando formule estetiche già ampiamente sperimentate e collaudate in passato. La capacità espressiva di questo cantore sta anche nel musicare con efficacia un testo di enorme caratura, quale è "Il dromedario e il cammello", racconto caustico di Gianni Rodari che trova, con i suoi preziosi interventi canori e sonori, una più completa ed efficace consacrazione letteraria band: Ferrante Anguissola: voce, chitarra Raffaele Diomaiuto: chitarre Roberto Fernandez: basso Alessandro Boriani: pianoforte, arrangiamenti, programmazione Giovanni Cattaneo: batteria tracklist La Neve Nera Il Dromedario e il Cammello Piccola Storia Ferroviaria Il Custode dei Tappeti Il Grande Prato Verde Rimedi per una delusione d’Amore Song for Rebecca Il Fiore di Venezia |