A parte la prestazione vocale di Lemmy - dignitosa ma non eccelsa, probabilmente a causa dello stato avanzato della malattia - questo live dei Motörhead, per energia, carica e perfezione esecutiva, potrebbe essere tranquillamente collocato tra i capisaldi discografici di sempre, in mezzo a tanti altri masterpiece storici. L'ultima testimonianza dal vivo della band, costituita da 74 minuti di musica tiratissima, trascinante, coinvolgente, vede in prima linea, come sempre e nonostante tutto, l'instancabile soldato del rock and roll, ancora capace di coinvolgere il pubblico e guidare, come fosse una locomotiva, una band che, pur essendo costituita da sole tre persone, "piscia in testa" (sì, lo diciamo alla maniera di Lemmy), a band con organici assai più numerosi, Iron Maiden in primis. Il doppio vinile grigio, con l’apertura gatefold che disvela il primo “pop–up" mai prodotto dal gruppo, con la band sul palco di fronte al pubblico, rappresenta anche una ciliegina di stampo collezionistico, un aspetto squisitamente formale ma gratificante che può essere inteso come doveroso e legittimo omaggio al cantante inglese. Unica nota stonata dell'album - che fa capire la latitanza, in fase decisionale, dello stesso Lemmy - l'assenza di brani da "1916" (album da sempre tra i preferiti del bassista) e, più in generale, della produzione recente della band, da considerarsi assolutamente non secondaria rispetto al repertorio storico. |
Lemmy Kilmister: Voce, basso Anno: 2016
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