Sherlock Holmes
Il musical
Roma, Teatro Brancaccio, dal 7 al 10 novembre 2024



Piuttosto arduo contestualizzare in forma musicale l'austerità british di Sherlock Holmes e l'ordinarietà borghese del suo alter ego John Watson.

Sherlock Holmes - Il Musical consegue questo obiettivo, grazie anche ad una manciata di intelligenti stratagemmi opportunamente e abilmente incastratati a livello narrativo e/o registico. 
Va innanzitutto detto che l'opera non è troppo distante dal format della commedia musicale, presentando una equa alternanza tra gli alvei cantati/ballati propri di ogni musical e le esposizioni narrative tipiche delle opere letterarie simpaticamente verbose ambientate a Baker Street.
In tal senso, appaiono condivisibili le scelte di risparmiare al pubblico un Holmes ballerino e di limitare al minimo sindacale i suoi interventi cantati (senza nulla togliere alle doti canore di Neri Marcoré, piuttosto oggettive, invero, come dimostra il successo da egli riscontrato con i concerti "Gaber: monologhi e canzoni" e "Le mie canzoni altrui"), privilegiando, invece, e correttamente, dialoghi formali largamente intrisi del tipico umorismo inglese, peraltro perfettamente aduso all'attore marchigiano. Al riguardo, è vincente la scelta di circoscrivere la danza ai soli esponenti dell'ensemble, circostanza che permette di esprimere un bilanciamento estetico ove canto e dialoghi tra i protagonisti risultato equamente distribuiti, a loro volta perfettamente dosati con gli interventi mai invasivi del numeroso personale danzante.
Ci è molto piaciuta l'idea di spogliare
Watson dal rigido formalismo impostogli in origine da Arthur Conan Doyle, attrbuendogli, invece, e saggiamente, il ruolo di spalla divertente, se non propriamente comica: ottimo, in tal senso, il coinvolgimento di un attore spigliato come Paolo Giangrasso, capace di emergere occasionalmente con boutade, arguzie e ghiribizzi senza mai esprimere inopportunità, manifestando peraltro la capacità di non essere mai fagocitato dalla eterogeneità e multiespressività manifestate dello stesso Marcoré
Quanto appena riferito può certamente essere speso anche per Barbara Corradini e Giuseppe Verzicco, rispettivamente Signora Hudson e Ispettore Lestrade: la prima esprime una determinazione mista ad una verve a dir poco trascinante (ciò le permette di manifestare doti caratteriali non comuni e di incarnare perfettamente il ruolo di donna capace di tenere testa ad un uomo difficile come Holmes); il secondo è abilissimo nel palesare un borioso isterismo (espressione, nel mondo immaginario creato da Doyle, di invidia latente nutrita nei confronti del più noto investigatore).
Infine, colpisce di quest'opera sia la mobilità architettonica giocata sul palco, grazie a strutture scorrevoli e ruotanti in grado di permettere la subitanea alternanza tra ambientazioni urbane e contesti domestici, sia l'uso sapiente delle luci, in grado ora di ricreare abilmente lo scenario notturno e vagamente decadente della Londra di epoca vittoriana, ora di lanciare sprazzi di luce sui singoli personaggi, al chiaro scopo di determinare parentesi solari, sublimate da interventi estroversi ad opera di ciascun attore.
In chiusura, vanno tratteggiati alcuni punti deboli: il personaggio del Pastore protestante (Riccardo Giannini) è forse superfluo, mentre il trucco che riveste Mycroft Holmes è talmente pesante e caricaturale, da sommergere letteralmente l'espressività dell'attore Niccolò Curradi.
Infine, una doverosa precisazione: animato da passione incondizionata nei confronti del personaggio di Scherlock Holmes, anche estesa ai numerosi scritti apocrifi nel tempo largamente prodotti, è impossibile per chi scrive rimanere insensibile alla scelta di inserire, nei dialoghi, l'immancabile incipit "Elementare, mio caro Watson", espressione mai appartenuta ad Holmes giacchè mai attribuitagli da Arthur Conan Doyle. Al riguardo, vale la pena precisare che tale locuzione è stata approvata dall’Associazione Sherlockiana Italiana Uno Studio in Holmes Aps”, in quanto - come giustamente precisato in un colloquio privato con lo scrivente da Enrico Solito (membro della predetta associazione, nonché co-autore dell'opera) - "non è Holmes a pronunciarla, ma l'ispettore Lestrade che vuol fargli il verso: per questa ragione la signora Hudson si indigna, cacciandolo fuori di casa, specificando, appunto, che quella frase "così banale e sciocca" non è mai stata pronunciata dal grande detective. La gag può piacere o no, ma (.) l'esattezza della citazione holmesiana è salva".









Fabrizio Di Fiore Entertainment presenta

SHERLOCK HOLMES - IL MUSICAL

Neri Marcoré - Sherlock Holmes
Paolo Giangrasso - Dottor John H. Watson

Francesca Ciavaglia - Molly O’Neill
Giuseppe Verzicco - Ispettore G. Lestrade
Barbara Corradini - Signora Hudson
Niccolò Curradi - Mycroft Holmes
Simone Marzola - Michael Osborne
Mattia Braghero - Robert Scott
Riccardo Giannini - Pastore della Chiesa di Saint Mary-Le-Bow
Lapo Braschi - Robert Scott / Pastore / Agente / Michael Osborne
ensemble
Matilde Ardemagni
Miryam Belfiore
Francesco Boschiazzo
Pamela Giannini
Antonio Lanza
Elisa Lombardi
Leonardo Pesucci
Stefano Scognamiglio
Carolina Sisto
Antonio Sorrentino
Sara Spagna
Adriano Voltini

Testi - Andrea Cecchi, Alessio Fusi, Enrico Solito
musiche - Andrea Sardi
liriche - Alessio Fusi
scenografie - Gabriele Moreschi
coreografie - Roberto Colombo e Caterina Pini
costumi - Alba Brunelli e Vanessa Rugi
luci - Emanuele Agliati
Disegno audio - Alessandro Abignente

Produzione Ad Astra Entertainment S.r.l., Compagnia delle Formiche, Artisti Riuniti

Regia di Andrea Cecchi

Un’entusiasmante avventura con Neri Marcorè, nei panni del più celebre detective di tutti i tempi, a capitanare un cast di oltre venti eccezionali performer. Un musical ricco di colpi di scena, misteri ed enigmi. La Londra vittoriana fa da sfondo a questo avvincente scontro tra bene e male. Tra amicizia, amori e costanti pericoli, al 221b di Baker Street si decideranno le sorti dell’intera Inghilterra. “Sherlock Holmes: Il Musical” combina tensione, umorismo e azione in un’opera che promette di entrare nel cuore di tutti gli spettatori.

“Il modo migliore per recitare una parte è quello di viverla” Sherlock Holmes

LA TRAMA
“Sherlock Holmes - Il musical” è un’epica avventura ambientata nella violenta e cupa Londra di fine Ottocento. Tutto ha inizio il 17 Giugno 1897, a soli cinque giorni dai festeggiamenti del sessantesimo anno del regno della Regina Vittoria. Il leggendario detective vive ormai da tempo immerso nella totale apatia a causa della presa di coscienza che non esistono più criminali al suo livello; certamente in città non mancano furti e omicidi, ma dalla morte del suo acerrimo nemico Moriarty, nessun criminale si è più dimostrato un degno avversario per Holmes, né ha saputo destare il suo interesse. Tuttavia, quella notte, un uomo viene ucciso ed è proprio la vittima, con una serie di brillanti messaggi cifrati che solo una mente geniale avrebbe potuto decriptare, a chiedere con urgenza l’intervento di Sherlock. Non per indagare sul proprio omicidio, ma su qualcosa di ben più grande e tragico. Sherlock si rende infatti conto che una minaccia assai più grave incombe su Londra: un attentato, proprio il giorno del Giubileo della Regina, che potrebbe causare centinaia di vittime, compresa sua Maestà. Ma dove avverrà l’attentato? Quando? E soprattutto, chi si cela dietro questa terribile macchinazione? Holmes e il suo fedele amico Watson seguiranno le tracce lasciate dai nemici in una lotta contro il tempo, rivelando segreti, tradimenti e insidie mortali. Un entusiasmante musical inedito ricco d’ironia e forti emozioni.
(fonte: comunicato stampa).



Teatro Brancaccio
Via Merulana, 244
00185 Roma
tel: 06 80687231
whatsapp: 344 1455127
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