I più attenti ricorderanno Marko Tana quale componente de I Tanaliberatutti, organico che si esibisce in blasonati compagini della Capitale, dal Salone Margherita al Centrale del Tennis, passando per Palacavicchi e Palacisalfa, per non parlare della nota rassegna culturale All'Ombra del Colosseo.
Nello spettacolo “Tana per Mattioli”, in coppia con il più noto Maurizio Mattioli, egli emerge quale cabarettista puro, perfettamente in grado di interagire con un pubblico che, prestando fede alle proprie radici romane, gradisce di buon grado il coinvolgimento dando vita a gustosi botta e risposta. Quello appena descritto è proprio il meccanismo su cui egli ha incentrato il suo recente spettacolo al Teatro Leontini, diviso equamente tra sketch e personaggi attinti dalla romanità più verace e variopinta: rapporti di coppia, parentele e amicizie vanno a comporre un quotidiano che, puntualmente parodiato, assume quasi connotazioni surreali, grazie anche ad un approccio confidenziale e a tratti verace che tradisce il retaggio della "prima linea", vissuta, per stessa ammissione dell'artista, nei quartieri popolari e periferici della Capitale. Il clima confidenziale e raccolto che il piccolo teatro di Casal Palocco è in grado di garantire, si sposa perfettamente con le abilità sopra descritte, dando vita ad un connubio che risulta genuina espressione di osmosi tra artista, teatro ospitante e pubblico. Se ci è permesso un consiglio, del quale si spera si vorrà cogliere la natura propositiva, se da un lato sono ben accetti i coinvolgimenti verbali degli astanti, risultano forse troppo numerose le incursioni fisiche oltre la quarta parete, penalizzate da un'illuminazione che, necessariamente direzionata sul palco, mette giocoforza in ombra l'artista, specie agli occhi di coloro che risultano collocati nelle primissime file, costretti, in questi casi, a seguire uno spettacolo che talvolta si sviluppa alle loro spalle, pur occasionalmente e per breve periodo. |
MARKO TANA Teatro Leontini |