Non è un caso se si sono già aggiudicati tanti riconoscimenti nel corso della loro breve ma intensa carriera. Gli Eradius sono un duo veronese, composto dall’italo-britannico Richard Dylan Ponte e da Edoardo Gomiero, che dal 2016 si sta facendo strada nell’ambiente rock nostrano a suon di premi conquistati sui palchi della penisola.
La loro è una musica molto grintosa e per certi versi grezza, nonostante sia pregna di tecnicismi e strutture tutt’altro che banali. Eradius è il loro primo ed omonimo album, in bilico tra hard rock, grunge, stoner e funky, e la loro musica può essere aggettivata semplicemente come diretta ed efficace. Stoner perché le sonorità lambiscono territori leggermente retro, nonostante l’impatto sonoro sia tutt’altro che datato e le architetture compositive, grazie ad una buona dose di sperimentazione, non subiscono passivamente il fascino coercitivo dei limitati canoni di specifiche etichette stilistiche.
Leggendo la formazione sembra mancare qualcosa o qualcuno, mentre invece sono solo in due e non più di due. Gli strumenti ufficialmente dichiarati sono infatti il basso e la batteria, anche se nell’organico strumentale sembra presente una chitarra, che viene invece simulata da un sofisticato sistema di pedali.
Il cantato ad opera di Richard, seppur non spicca per eleganza, si fonde alla perfezione nella matrice distorta strumentale, risultando altrettanto valido ed energico. Volendo citare quale paragone di stile, la loro musica è probabilmente ispirata ai Tool, ai Primus, ai Rage Against The Machine ed ai Red Hot Chili Peppers, senza comunque mai risultare una squallida e banale emulazione.
Bravi.
Vanno ascoltati.
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Richard Dylan Ponte: Basso; voce. Edoardo Gomiero: Batteria.
Anno: 2018 Label: Autoprodotto Genere: Alternative hard rock / Stoner
Tracklist: 1.Alternative 2.Poison Eyes 3.Aliens 4.Black Queen 5.Timmy C. 6.Democrazy 7.Medusa 8.Feel 9.Desert Painter 10.Overthink 11.Raise ‘N Resist 12.Digital Puppets
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