Home Recensioni Masterpiece Pink Floyd - Umma Gumma

Pink Floyd
Umma Gumma

Chi pensa che tutta la musica possa essere ascoltata indifferentemente in qualsiasi situazione, si sbaglia di grosso. I cultori musicali, ovvero gli ascoltatori incalliti, lo sanno bene, anche se a volte lo dimenticano.

Saper ascoltare la musica è un’arte, al pari che comporla o eseguirla.
Dall’origine dei tempi la musica ha accompagnato l’uomo nelle sue attività quotidiane, purché adeguata alla circostanza.
Non si può ascoltare prog se si fanno le pulizie in casa, magari con l’aspirapolvere acceso ad intermittenza, come non è adatto il jazz d’atmosfera o l’ambient se si desidera qualcosa che dia la carica. La musica può essere valutata obiettivamente dal punto di vista tecnico, ma non può essere messo in discussione il livello di gradimento di ciascun ascoltatore. Ci sono generi musicali che io giudico men che spazzatura, eppure quella stessa musica viene ascoltata e apprezzata forse da molte più persone di quante hanno i miei stessi gusti. Per la serie “tutti i gusti sono gusti” o meglio “non è bello ciò che è bello ma ciò che piace”.
Questi principi sono validi anche e soprattutto per la psichedelia che, anche dal punto di vista oggettivo, non sempre risulta il genere più facile da ascoltare. Gli stessi Floyd hanno criticato il loro stesso lavoro negli anni a venire, a dimostrazione che a volte il valore di un’opera psichedelica lo da chi la ascolta più di chi la esegue. La psichedelia è un genere il cui solo ed esclusivo obiettivo è quello di suscitare emozioni ed impressioni. È un genere spesso astratto ed impalpabile eppure, nelle sue forme più elevate, una musica fatta per chi conosce l’arte di saper ascoltare.
Per quantità e qualità i Pink Floyd di inizio carriera sono a mio avviso la band più rappresentativa e concreta del panorama rock psichedelico di tutti i tempi.
I Pink Floyd “sono” la psichedelia.
Tanti gruppi, soprattutto tra la fine degli anni ‘60 e la prima metà degli anni ‘70, si sono cimentati in questo genere, ma nessuno è riuscito a raggiungere una identità ed una maturità paragonabile alla loro.
In tutte le loro incisioni hanno sempre conservato qualcosa di psichedelico, ma l’apice lo hanno raggiunto con Umma Gumma, risalente al 1969.
Umma Gumma è un documento unico di come sia possibile fare della psichedelia un’arte. Non una accozzaglia di suoni e rumori a casaccio, bensì una serie di ricercate armonie intrecciate e ben strutturate su schemi ben precisi.
L’album è un doppio, costituito da una prima parte interamente dal vivo e da una seconda in studio. Considerato che quello è stato, fino al 1988, anno di pubblicazione di Delicate Sound of Thunder, l’unico album ufficiale contenente una registrazione dal vivo della band britannica, l’incisione ha sempre avuto grande valore per tutti i fans.
Le quattro tracce live costituenti il primo disco, estrapolate per lo più dalla suite The man and the journey (costituita dall’accorpamento organico di alcuni brani isolati del loro repertorio) furono catturate durante una esibizione risalente al Giugno 1969, al “Mothers - College Of Commerce di Birmingham & Manchester”, e ritraevano i Floyd al massimo della loro esplosione psichedelica.
L’album si apriva con una spettacolare e degna rivisitazione di Astronomy domine, brano di origine barrettiana, dove la chitarra di Gilmour e le tastiere di Wright si fondevano in un susseguirsi di echi sussurrati ed esaltati dal gioco di piatti di Mason, all’apice del suo dinamismo. I tre brani successivi furono invece all’insegna delle emozioni, dove un esagitato Waters urlava tutta la sua rabbia in Careful with that axe Eugene e dove inveiva e percuoteva con violenza una serie di piatti, compreso l’immancabile gong, fino a giungere all’apoteosi finale di A saucerful of secrets, dove alla cacofonia della parte centrale del brano, seguiva la rasserenazione in stile ecclesiale ad opera dell’organo di Wright e dei vocalizzi di Gilmour.
La parte in studio dell’album era invece costituita da una serie di brani ad opera dei vari componenti della band, separatamente l’uno dall’altro, dove l’eterogenea origine compositiva ed esecutiva restituiva invece una immagine quantomai coerente e coesa della visione psichedelica dei quattro Floyd.
Anche la copertina, con il suo gioco di alternanza prospettica, sembra voler sottolineare la duale importanza dell’individualismo di squadra. Copertina che peraltro suscitò le ire dell’autore della colonna sonora Gigi, il cui disco si trova in bella mostra in basso a sinistra della sedia, al quale però non era stato chiesto il permesso di usarlo nello sfondo.
Umma Gumma è un documento unico del suo periodo storico, sociale e musicale. È un disco che va saputo ascoltare a luci soffuse, e va lasciato fluire tutto d’un fiato, non come sottofondo mentre si è intenti a fare qualcosa di troppo impegnativo. È un disco fatto di emozioni, di immagini e di impressioni.
Se invece proprio non si riesce ad apprezzare nessuna delle sue sfaccettature, non c’è di che preoccuparsi: Umma Gumma è un album per pochi e non per tutti. Significa solo che non si è tra quei pochi.
L’album è stato negli anni successivi alla pubblicazione, oggetto di varie ri-edizioni, compresa la discutibile serie Discovery del 2016 (ovvero la rimasterizzazione 2011), ma quella che gli ha reso maggiore onore è stata l’edizione del 1994 che, oltre ad una eccellente ri-masterizzazione, ha riproposto l’opera in una confezione costituita da due custodie separate per ciascun supporto audio, contenute una controfodera cartonata interamente verde con bassorilievo a tema e finestrella aperta in corrispondenza di una delle inquadrature della copertina, nonché due libretti separati per ciascun supporto, ricchi di foto e informazioni, e dulcis in fundo un poster in omaggio con la gigantografia dell'immagine di copertina (quella che ritrae i quattro Floyd in successione prospettica).





Roger Waters: basso, chitarra, percussioni, voce
David Gilmour: chitarra, voce
Richard Wright: organo, tastiera, voce
Nick Mason: batteria

Anno: 1969
Label: EMI
Genere: Rock psichedelico

Tracklist:

Disco 1: Live album

1.Astronomy Domine
2.Careful with That Axe, Eugene
3.Set the Controls for the Heart of the Sun
4.A Saucerful of Secrets

Disco 2: Studio Album

Richard Wright
1.Sysyphus Part 1
2.Sysyphus Part 2
3.Sysyphus Part 3
4.Sysyphus Part 4

Roger Waters
5.Grantchester Meadows
6.Several Species of Small Furry Animals Gathered Together in a Cave and Grooving with a Pict

David Gilmour
7.The Narrow Way Part 1
8.The Narrow Way Part 2
9.The Narrow Way Part 3

Nick Mason
10.The Grand Vizier's Garden Party Part 1: Entrance
11.The Grand Vizier's Garden Party Part 2: Entertainment
12.The Grand Vizier's Garden Party Part 3: Exit


Banner

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin”. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie nel sito e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie .

Accetto i cookie da questo sito.