Seconda incisione per questa band teatina che incarna a pieno titolo la definizione di musica indie, ovvero indipendente.
Sarà stata una svista, ma non appena iniziato l’album con la prima traccia intitolata “Vent’anni” la mia memoria è andata al compianto Rino Gaetano. Con le tracce successive l’impressione si è poi dileguata, ma è rimasta comunque la sensazione di essere all’ascolto di un disco libero da qualsiasi vincolo commerciale. Il titolo di questa incisione è ispirato all’omonima opera omerica, anche se ovviamente i temi trattati nei testi sono tutt’altro che epici, ma piuttosto incentrati sulle situazioni di vita quotidiana oramai condizionata dalla multimedialità incombente a tutti i livelli. “Batracomiomachia” è un album interessante perché fuori dagli schemi del cantautorato forzatamente moderno, ma allo stesso tempo ispirato alla scuola italiana degli anni passati. É dissacrante senza essere volgare o forzatamente scortese. È una incisione dove tutti e cinque i musicisti ci hanno messo del loro. È un album che si lascia ascoltare più e più volte, grazie anche alle ritmiche molto ben assortite e spigliate. Non è un cantautorato sdolcinato ma ironico e simpaticamente filosofico. Per la title-track, scelta anche come nuovo singolo, i Vie delle indecisioni si sono fatti inoltre accompagnare da Mattia Stirpe, cantante de Le Strade del Mediterraneo, e da Mattia De Iure, leader de I Giorni dell’Assenzio nella traccia conclusiva “Aquiloni”. In definitiva “Batracomiomachia” non è un album che fa gridare al miracolo, ma è sicuramente un prodotto gradevole sotto ogni aspetto, sia tecnico che melodico. Paride Paci: voce Marco Ranellucci: basso e cori Federico Miscia "L'Indiano": chitarra Ludovico Lalli "Il Ninja": tastiere e cori Luigi LuChia Chiacchiaretta: batteria 01. Vent'anni 02. Batracomiomachia (ft. Mattia Stirpe) 03. Amore Burino 04. Auf Wiedersehen 05. Siamo sempre gli stessi 06. Memorie 07. La democrazia 08. Il cantautore 09. Il mio vicino 10. John Cage 11. Aquiloni (ft. Mattia De Iure)
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