Quante volte capita di leggere recensioni o comunicati stampa di nuove uscite musicali, composti da tante parole sensa senso, magari anche poetiche, che però non rendono l'idea di che tipo di incisione si abbia di fronte. Questo generalmente accade quando non si sa cosa dire o quando l'album in questione è senza lode ne infamia e quindi poco passibile di giudizi nettamente positivi o negativi che siano. Questo potrebbe essere il caso di "It means a lot" dei "Passenger side", per il quale la rete pullula di commenti "vacui". In tanti potrebbero chiedersi: ma insomma com'è questo disco? Bello o brutto? "It means a lot" è un Rock/Pop che a tratti potrebbe ricordare i Coldplay. Un Folk che tale non è. In alcuni frangenti potrebbe ricordare anche certi passaggi dello Steven Wilson melodico e ruffiano. Ventisette minuti scarsi, concentrati ed intensi, nei quali vengono espresse pacatamente le attitudini musicali di chi suona. "It means a lot" è un disco gradevole, ben suonato, dalle sonorità genuine e non pompate, a tratti acustiche ed a tratti elettriche. È un rock che non è hard, spesso mesto e riflessivo. È un disco che non lascia il segno, ma piacevole da ascoltare in qualsiasi circostanza. È musica insomma che vale la pena di un ascolto. Probabilmente però al primo ascolto, ne seguiranno tanti altri. Anno: 2016 Etichetta: Cabezon records Genere: Alternative Rock/Pop, Indie folk. Simone Marchioretti: batteria Luca Zoccatelli: basso Lorenzo Masotto: piano Michele Martinelli: Electric guitar Mario Vallenari: Electric & acoustic guitar, vocals Guests: Luca Tacconi: Electric & acoustic guitar Gio: Hammond & mellotron Tracklist: 01. Last night alive 02. Black dawn 03. Devil said 04. Pieces 05. I swear to love you 06. Out 07. Here 08. It means a lot
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