Si snoda su trame fascinose e carezzevoli la seconda fatica della meneghina Maria Lapi, ma col cuore contaminato di salsedine a iosa e la chitarra che le si è attaccata addosso come un mitile sin dai primi anni di vita. Se l’è presa comoda a rilasciare Tra me e il mare: ben sette anni per dar luce a nove perline incastonate in preziose ostriche musicali. La prima che si dischiude è “Tra le parole”: ottimo mèlange di archi e chitarra acustica con saltellante refrain. Invece “L’incanto di un incontro” parte con spazzole jazzy per introdurre una stesura d’ambiente che ammalia con qualità. L’artista ha anche spunti intimistici e allegrotti come “Madreamante” e “C’era da fare”, con arpeggi che sanno oscillare con classe verso orizzonti distesi su una gradevole ritmica. Maria, però, scivola sulle “Bucce di limone” in quanto, l’episodio in questione, non desta specifici ed innovativi sussulti per il suo andazzo fin troppo lineare. Sia chiaro: nulla di compromesso in cotanta bellezza dell’intero album. Non solo siamo “Stregati dalla luna” per la placida narrazione contornata solo da acustica e tromba, ma anche per la title-track, così vivace e spensierata che fa viaggiare l’orecchio con leggerezza e vocalità in chiave Swing Out Sister. Mentre “Piccolo principe” non tradisce l’intenzione discrezionale conferito al suo songwriting, che trasporta in àmbiti stilosi.
TRACKLIST:
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