"Gogol Mogol" è un disco ben fatto, armonico sia nella cura delle scelte melodiche che nella qualità delle registrazioni, curato sia negli arrangiamenti che nella ossessiva ricerca di varietà di suoni, di ritmi, di colori.
Un caleidoscopio che raggiunge le orecchie e teletrasporta sempre in luoghi nuovi e diversi, disegna uno storytellig che attraversa città ed architetture in evoluzione, paesi diversi (interessante l'uso di lingue diverse, inglese, francese, spagnolo, slavo ... una Europa più unita di quella reale), unisce culture opposte. Una miscela di garage rock, funk urbano, acid jazz, rock che occhieggia al pop ... che si intersecano tra loro, creano linguaggi nuovi, guardano al futuro per riportare a casa la diversità. Una miscela vincente anche se ardita perché alienante. Ogni brano preso di per se' è autoconsistente e riconoscibile, ma l'insieme destabilizza, crea paesaggi nuovi dove ci si sente meno a proprio agio. Un viaggio non per vacanza ma come percorso iniziatico, un cammino di Santiago, verso una meta incerta che si costruisce giorno per giorno (ascolto per ascolto) ma che si deve scegliere. Una miscela che comunque ben rappresenta la varietà dei musicisti: un supergruppo di amici che hanno esperienze diverse, fanno i loro percorsi ed ogni tanto si uniscono e si radunano per metterli assieme, per creare incroci di sentieri dove attendono i propri ascoltatori per vedere quale via scelgono. Bel disco, bella sfida. Da ascoltare e riascoltare per scegliere ogni volta una via diversa, un arrivo diverso. Formazione: Giego Lacaille: batteria, cori Matteo Givone: chitarra Salvatore Marano: chitarra,voce Riccardo Salvini: chitarra, synth, percussioni, cori Jacopo Trivero: basso, voce Tracklist: 01. See You Down There (in a While) 02. Chloé 03. Chance Dice 04. Eberswalder Straße 05. Blitzfrieden 06. Rainbow Flesh 07. Candies 08. Breakin’ the Glass 09. Le Grand V |