“Queste parole non hanno alcun senso”
Zona Mc è cresciuto a Rimini ma lo trovate a Bologna ed è lì che ha scritto, prodotto registrato e mixato (male, a dir dell'autore, come campeggia sul retrocopertina) Ogni Volta che Bestemmio Cade una Stellina Emo, la sua settima opera. Il tratto fondamentale del disco è il far andare d'accordo oratoria grottesca (il contenuto) e concisione espressiva (la forma): ne risulta un concentrato di aggressioni miniaturizzate della durata complessiva di 22 minuti, denso e agile allo stesso tempo. Il fitto impasto dal gusto lo-fi di schemi ritmici irregolari e pareti acuminate di elettronica ostile è la cifra stilistica di Antropotroppo, Contraddizione, Parepsicologia e Il Diverso Innocuo e fa da propulsore alle arringhe ipercinetiche del rapper. Queste ultime, che riescono fredde per la loro spietatezza, stranianti nel loro accanimento disilluso, disorientanti per il largo ricorso a giochi di parole e paradossi sarcastici, facendo leva sulla velocità esasperata per aggredire fisicamente l'ascoltatore, trovano la loro ragion d'essere nel congegnare una dimensione sonora (e mentale) sovraccarica di rime dissonanti dove s'incrociano l'analisi del sociologo (Per gli amici delle filippiche) ed il ruminare viscerale della nevrosi ("quando sono sano mi idealizzo e non mi analizzo, spesso l'autoanalisi è un vizio/ ma è necessaria al lavoro del lutto per ogni nuovo inizio" tratto da Drama). Tali qualità vengono più facilmente a galla nei pezzi sorretti da batterie più classicamente funk ("per molti essere fidanzati è come costruire un cesso/ovvero sapere di avere un luogo accogliente nel quale svuotarsi abitudinariamente" declama Donne Tududu) o hip-hop (Nemito), a volte anche sostenendo portamenti dai toni minacciosi come in Integrazzismo (che sentenzia "so che le critiche altrui sono più ardue da sopportare delle autocritiche per questo mi ritrovo da solo a filtrare le prime per ricavare le seconde amo uscire da solo ripartendo da zero socialmente oppure non ripartendo per niente"). Tutti questi brani ignorano il formato canzone quanto la melodia accattivante e più che motivare la folla al beat paiono voler dissotterrare le incertezze le singolo. Siamo lontani dallo stereotipo mainstream dello "spaghetti-funk" o del "gangsta de noantri". L'autore lo sa bene e ne prende sobriamente atto (La Nascita del Tragicomico). A rifinirne la personalità ci pensano inoltre vari espedienti stilistici come il ricorrere del pianoforte (Zona si confessa amante di Rachmaninov) che viene mandato al macero nello skit Addio, claustrofobicamente contornato da distorsioni, accenti striscianti di synth e di un drum programming che semmai deve qualcosina al drum'n'bass piuttosto che ai Public Enemy. Scusatoia presenta addirittura loop di un ensamble barocco, mentre gli ottoni ossessivi di Danzaggio rimandano a una qualche balera ubriaca. L'altro strumentale è Casalingh – apertamente una presa in giro della musica industrial – e si rivela un concentrato di sincopi e musica concreta, come ascoltare una versione hip-hop dei Matmos. Apparentato con il dadaismo uochi-tokiano ma alieno da mire sbeffeggiatrici, concitato e frammentato a tal punto da riecheggiare certi classici dell'hardcore classico, lo stordente output di Zona Mc è invece un lavoro ordinato e caustico che mira a far riflettere, puntando il dito a destra e a manca senza il minimo bisogno di gonfiare i muscoli, urticante perché lucido. Rifuggendo riempitivi o inserti autoindulgenti, l'insieme delle parti irretisce ed eleva, scatenandolo, anche il più semplice spunto ritmico/armonico allo status di pezzo autosufficiente. Inserire il voto in centesimi, ad es: 70/100
|
Zona Mc: Lyrics, beats, sound effects, programming Anno: 2007 Sul web: |