Registrato nel novembre del 2014 al Fox Teather di Atlanta (ove, per la cronaca, la band aveva registrato il mitico doppio dal vivo "One More For The Road" nel lontano 1976) questo doppio cd (triplo nella versione in vinile), raccoglie 19 pezzi storici suonati dagli Skynyrds, da soli o accompagnati da musicisti esterni di un certo spessore. Il titolo merita una certa attenzione: non passa inosservata la passione profusa in "Down South Jukin'" ad opera di Donnie Van Zant e del leggendario Charlie Daniels (qui una recente intervista realizzata da chi scrive), né il tagliente e graffiante chitarrismo di "Simple Man" e "Call Me The Breeze", rispettivamente per mano dei Gov't Mule e di Peter Frampton (a dirla tutta, l'ultimo brano è di JJ Cale e non degli Skynyrds, che lo portarono però al successo, facendolo salire in testa alle classifiche Usa). Tuttavia, il picco artistico spetta al grande Gregg Allman, la cui versione di "Tuesday's Gone", valorizzata dal suo inconfondibile stile, non risulta certamente inferiore all'originale e, più inaspettatamente, ai Cheap Trick, con una rivisitazione hard di "Gimme back My Bullets" che lascia impietriti. In termini non completamente positivi si evidenziano i Blackberry Smoke, che propongono una interpretazione non così avvincente di "Working For MCA", e l'esecuzione piuttosto scialba di "Gimme Three Steps" degli Alabama, band la cui attitudine country doveva essere convogliata verso altri brani dello storico gruppo. Né superlative, né deludenti, le restanti cover, tutte assolutamente adeguate. Ai Lynyrd Skynyrd l'onore di chiudere la rassegna, con versione puntuali di "Travelin' Man", "Free Bird" e "Sweet Home Alabama", l'ultima eseguita con tutti gli ospiti sul palco, in una sorta di jam collettiva, francamente un po' caotica.Essendo particolarmente legato ai Blackfoot, non posso non ricordare che nella formazione, ormai da quasi 20 anni, è presente il grandissimo Rickey Medlocke (qui una recente intervista realizzata da chi scrive e qui la rece all'ultimo disco postumo del gruppo), già negli Skynyrds dal '70 al '71 in qualità di batterista, mandolinista, vocalist (comparve negli album "Street Survivors" e "First and... Last"). Album interessante e accattivante che, pur essendo nettamente superiore alla precedente uscita live del gruppo (qui la rece di A&B), potrebbe risultare un tantino dispersivo per i neofiti, vista la presenza di un numero così elevato e non perfettamente coeso di membri esterni. Acquisto assolutamente obbligatorio, invece, per gli appassionati della band, non necessariamente completisti. Voto: 85/100
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Anno: 2015 |