Gli Etherna - qui rinnovati per buona parte dell'organico (nuovi cantante e sezione ritmica) – percorrono con disinvoltura quel solco neanche tanto sottile che separa il power dal prog metal, scenario sonoro sul quale punta da tempo, con ostinata (e apprezzata) caparbietà, la milanese Valery Records. Cercando notizie di questo disco sulla rete, leggo commenti generalmente positivi, seppur espressi con una generale e ricorrente riserva, sostanzialmente riconducibile ad una asserita dominante carenza di novità. Premesso che, a mio modesto avviso, un gruppo che offre una proposta sonora nella quale sono tratteggiati, in un sol colpo, gruppi come Symphony X, Threshold, Vision Divine, Fates Warning, Rhapsody of Fire, Queensrÿche, non può certo essere descritto in termini derivativi e/o poco innovativi, mi chiedo: "è possibile apprezzare una band per la sua abilità nella esaltazione credibile e sensata del passato (ancorché recente), piuttosto che per la sua coartata necessità di propendere necessariamente al nuovo, all'inedito, all'inusuale?". Io rispondo di sì, tanto che, nel primo caso, identifichiamo negli Etherna una realtà che omaggia la lezione pregressa in termini di plausibile attitudine e contestualizzata perizia, nel secondo caso ci imbatteremmo in una maldestra ostentazione di forzata ingegnosità, tutt'altro che comunicativa. Ciò posto, per chi ancora non lo avesse compreso, giudico Forgotten Beholder un ottimo prodotto, certamente consigliabile agli amanti dello specifico genere, stante una produzione ineccepibile e un songwriting estremamente credibile, entrambi sublimati da liriche ispirate ad un soggetto che ben si presta alle sonorità musicali qui disquisite: l'album, infatti, è un concept dedicato a Sandman, personaggio edito dalla DC Comics tra il 1989 ed il 1996, personificazione antropomorfa dei sogni e delle storie (conosciuto anche con i nomi di Morfeo, Oneiros, Plasmatore, Principe delle storie), identificato in uno dei sette Eterni che incarnano e regolano un particolare aspetto dell'esistenza umana come la morte o la disperazione. E adesso venitemi ancora a dire che questa band non è innovativa. Voto: 81/100 |
Andrea Racco: Voce
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