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Thin Lizzy: parla Scott Gorham sull'importanza di "Live And Dangerous"

 

L'intervista

Sul numero 43 della rivista Rock Candy è apparsa una lunga intervista rilasciata dal chitarrista Scott Gorham, che ha fatto parte dei Thin Lizzy dal 1971 al 1983, guidando poi la formazione priva di Phil Lynott dal 1996 in poi.
Egli ha svelato al direttore Howard Johnson
alcuni succosi particolari riguardanti "Live And Dangerous", album dal vivo pubblicato nel 1978, oggi considerato una vera pietra miliare.
"Avevamo appena firmato un nuovo contratto discografico americano con la Warners", ha riferito, "ma quando abbiamo detto che la prima uscita sarebbe stata un doppio dal vivo, quelli dell'etichetta non erano affatto contenti. Ci hanno detto che le registrazioni dal vivo non si vendevano e che volevano un disco in studio".
Secondo Gorham, questa direttiva sarebbe giunta direttamente dai piani alti della compagnia. Tuttavia, band e manager puntarono i piedi, insistendo per una pubblicazione dal vivo.
“Guardando indietro, credo che quella decisione ci abbia messo nei guai con la Warner Bros.”, ha afferma Gorham; "hanno deciso che era un gruppo difficile con cui lavorare e non credo che abbiano mai voluto davvero sostenere un album dal vivo dei Thin Lizzy, un gruppo che aveva sfidato i loro ordini".
Johnson riflette sul fatto che "Live And Dangerous" è arrivato fino al numero due nel Regno Unito (preceduto soltanto dalla colonna sonora di "Grease"), ove ha venduto oltre mezzo milione di copie, mentre ha raggiunto soltanto il numero 84 nelle classifiche degli album statunitensi. Ciò suggerirebbe che ci sia del vero nell'affermazione di Gorham. Ma il fatto che l'album sia venerato ancora oggi sia come un classico del rock, sia come un perfetto esempio del genere double-live, dimostra che l'etichetta americana "potrebbe assumersi parte della colpa" per la performance commerciale relativamente scarsa del disco.
"Sono così fortunato di far parte di una band (i Thin Lizzy sono ancora attivi dal 1996. NdR) che è stata in grado di fare qualcosa che ha avuto un impatto così duraturo", ha concluso Gorham.

La nostra recensione

Pubblicato nel giugno 1978, "Live and Dangerous" è stato registrato a Londra nel 1976, Filadelfia e Toronto nel 1977, con ulteriore produzione a Parigi (ove fu mixato e sovrainciso allo Studio Des Dames, nel gennaio 1978). È stato anche l'ultimo album dei Thin Lizzy con il chitarrista Brian Robertson, che lasciò l'organico poco dopo la sua uscita. La band decise di pubblicare un album dal vivo dopo che il loro produttore Tony Visconti non aveva avuto abbastanza tempo per lavorare su un'intera session in studio.
Varie sovraincisioni in studio furono effettuate sulle registrazioni dal vivo all'inizio del 1978 a Parigi; quanto dell'album sia sovrainciso è stato un argomento controverso sin dalla sua uscita.
L'album ha nel tempo guadagnato il plauso della critica ed è apparso in diverse liste dei più grandi album live di tutti i tempi.
Verso la metà degli anni '70, i Thin Lizzy si erano stabilizzati attorno ai suoi membri fondatori - il cantante e bassista Phil Lynott e il batterista Brian Downey - e ai chitarristi Scott Gorham e Brian Robertson. La band aveva ottenuto singoli di successo e sviluppato un forte seguito dal vivo, inclusa la partecipazione come headliner al Reading Festival. Robertson lasciò brevemente la band nel 1977, rientrandovi successivamente.
Il gruppo progettava di realizzare un nuovo album in studio all'inizio del 1978, diretto dal produttore Tony Visconti, con il quale avevano creato il fortunato "Bad Reputation". Tuttavia, Visconti aveva un programma molto serrato e si era impegnato a produrre album per altri artisti, quindi Lynott suggerì di trascorrere due settimane insieme per compilare un album dal vivo.
Band e produttore ascoltarono oltre 30 ore di registrazioni d'archivio, alla ricerca delle migliori performance.
Le note di copertina dell'album menzionano due concerti come fonte: Hammersmith Odeon, Londra, il 14 novembre 1976 (parte del tour di "Johnny the Fox", pubblicato all'inizio di quell'anno) e Seneca College Fieldhouse, Don Mills, Toronto, il 28 ottobre 1977 (parte del tour di "Bad Reputation"), ma Visconti rivelò in seguito di aver attinto anche dagli spettacoli al Tower Theatre di Filadelfia del 20 e 21 ottobre 1977, una settimana prima del concerto di Toronto. Precisò anche che la performance di "Southbound" proveniva da un soundcheck prima di uno dei concerti di Filadelfia, con la reazione del pubblico attinta da un altro pezzo. Nell'album, la band passa immediatamente da "Cowboy Song" a "The Boys Are Back in Town", sulla frase "la vita di un cowboy è la vita per me": l'ultimo accordo del primo era il primo del secondo, sebbene le loro versioni in studio siano state registrate come canzoni separate.
La band aveva riarrangiato "Still in Love with You" in modo che fosse più lento ed emozionante rispetto alla versione originale in studio, e la versione su "Live and Dangerous" venne considerata uno dei momenti clou della carriera musicale di Lynott.
"Eravamo noi al nostro meglio", osservò in seguito Gorham, "prima che arrivassero le droghe cattive".
Per promuovere l'album, il gruppo filmò un concerto al Rainbow Theatre di Londra il 29 marzo 1978 per una trasmissione televisiva, ma il filmato non venne ma trasmesso.
Quanto alle sovraincisioni, tutte le fonti concordano sul fatto che siano avvenute, ma vi è disaccordo sulla loro portata. Secondo Visconti, l'album è stato "registrato al 75% in studio" con solo la batteria e il rumore del pubblico conservate dalle registrazioni dal vivo originali. Affermò di aver creato alcuni suoni del pubblico da un loop di nastro attivato da tastiera in modo simile a un Mellotron o a una tastiera campionata.
Contrariamente, il manager Chris O'Donnell riferì che l'album era al 75% dal vivo, con sovraincisioni limitate ai cori e alcuni assoli di chitarra per "ripulire il suono".
Lynott, invece, riferì che c'erano alcune sovraincisioni necessarie, ma "qualsiasi altra cosa avrebbe rovinato l'atmosfera di quelle registrazioni e si sarebbe fatto beffe della pubblicazione di un album dal vivo".
Robertson fu particolarmente critico nei confronti del punto di vista di Visconti, riferendo che l'album era quasi tutto dal vivo e che i livelli sonori sul palco avrebbero reso impossibile la sovraincisione a causa della mancanza di separazione acustica tra gli strumenti. Affermò che una registrazione di "Still In Love With You" con un assolo di chitarra migliore di quello del concerto non poteva essere utilizzata a causa del rumore del faser sul basso. Da ciò concluse che se il basso non poteva essere sovrainciso, nient'altro poteva farlo.
Visconti sarà smentito nel 2022, anno della pubblicazione di un cofanetto deluxe di "Live And Dangerous" contenente le registrazioni live originali. Queste hanno dimostrato che c'erano molte meno sovraincisioni di quanto da egli affermato in precedenza.
La copertina anteriore, con Lynott in primo piano, originariamente doveva essere la copertina posteriore poiché il gruppo voleva una esposi paritetica di tutti i membri. O'Donnell non era d'accordo e all'ultimo minuto invertì le fotografie fronte e retro.
L'album aveva un titolo provvisorio, "Thin Lizzy Live", ma Lynott decise che "Live and Dangerous" era migliore.
Alcune stampe della copertina del disco includono un montaggio fotografico in studio contenente uno specchio, una cannuccia, una lama di rasoio e una banconota da cinque sterline arrotolata (come riferimento esplicito al consumo di cocaina). Lynott insistitette per aggiungere l'immagine nonostante l'obiezione da parte dei colleghi della band.
Un singolo dall'album, contenente "Rosalie" e "Cowgirl's Song", accompagnati da una versione live di "Me And The Boys", che era un bis frequente pur estromesso dall'album, venne pubblicato ad aprile, raggiugendo, il numero 20 nella classifica UK Singles.
Successivamente, la band iniziò un tour per promuovere l'album ma, dopo un concerto unico a Ibiza, Lynott e Robertson ebbero una discussione aspra con la conseguenza che il secondo lasciò definitivamente i Thin Lizzy per formare i Wild Horses con l'ex bassista dei Rainbow Jimmy Bain. Fu sostituito da Gary Moore, che era già stato membro della band nel 1974 e nel 1977.
L'album è stato ristampato su CD nel 1989 mentre il filmato del marzo 1978, afferente al concerto al Rainbow Theatre, fu pubblicato per la prima volta su VHS nel 1980. Nel 2007, il filmato venne pubblicato in DVD con l'aggiunta di altre esibizioni del gruppo, inclusi quattro estratti da Top of the Pops e uno spettacolo del loro tour d'addio risalente al 26 gennaio 1983.
Da notare, infine, che nel 2009 venne pubblicato l'album live "Still Dangerous", contenente materiale del concerto del 20 ottobre 1977 a Philadelphia, con la conseguenza che alcune tracce appaiono in comune con "Live And Dangerous" (in compenso, "Still Dangerous" è totalmente privo di sovraincisioni).


Commenti e riconoscimenti 

Stephen Thomas Erlewine di AllMusic ha descritto l'album come "uno dei migliori doppi LP live degli anni '70" e "un vero classico dal vivo", contenente più energia e potenza rispetto agli album in studio originali. Ha anche elogiato la "selezione esperta delle canzoni".
Stuart Bailie, di Classic Rock, ha elogiato la qualità della musica e ha minimizzato le voci sulla sovraincisione in studio.
Tim Chester, di NME, lo ha decretato quale "miglior album dal vivo che abbiamo mai ascoltato", nonostante le presunte sovraincisioni, che ha liquidato come irrilevanti.
Il giornalista canadese Martin Popoff ha elogiato "Live and Dangerous" per "aver potenziato alcuni dei vecchi brani basati sulla chitarra che erano un po' rigidi, datati o sottovestiti sul vinile in studio" e lo ha abbinato a "Strangers in the Night" degli UFO, entrambi decretati quali album live preferiti dalla critica.
Kerrang! ha posizionato l'album al numero 50, definendolo tra i "100 migliori album heavy metal di tutti i tempi". Nel 2010, l'album si è classificato al primo posto nella Top 40 di The Greatest Live Album di PlanetRock.com.
L'anno successivo, la rivista musicale britannica NME classificò "Live and Dangerous" al primo posto nella classifica dei 50 migliori album live di tutti i tempi.
Nel 2015, Rolling Stone ha inserito l'album al numero 46 nella sua lista dei più grandi album dal vivo.
L'album è incluso nel libro del 2011 "1001 album che devi ascoltare prima di morire".







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