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Syndone
La Bella E' La Bestia

C’era una volta in una foresta incantata una Bestia che viveva in un castello. Tutti ormai sanno di che fiaba si tratti, ma questa è un’altra storia. La storia che si narra ora parla di un gruppo musicale chiamato Syndone che nell’anno 2012 pubblicano un concept album dal titolo fiabesco e al tempo stesso filosofico, ossia La Bella è la Bestia.

La bellezza, infatti, può essere soltanto apparenza e può nascondere dietro di sé qualcosa di bestiale. Con questo concept il trio prog torinese riprende la classica fiaba di Beaumont del 1756 (in particolare il suo simbolismo) ed intreccia i fili di una trama fiabesca interpretata in chiave moderna.

La prima traccia si intitola “Introitus” ed è un tripudio di strumenti vintage, quali Hammond, Minimoog, ma non solo: spicca nella parte iniziale l’organo a canne per lasciar spazio alle melodie più moderne del piano elettrico. In seguito vi è “Il fiele e il limite”, un brano molto jazzato che crea un’atmosfera anni ’30. La voce acuta e limpida delle prime song lascia spazio in “Rosa recisa” a quella grave e graffiata, per non dire “bestiale”, di Ruggeri che interpreta sapientemente i personaggi della storia. In “Complice carnefice”, invece, la voce poliedrica viene accompagnata nella conclusione da marimba e riff emersoniani.

“Piano prog impromptu” è uno brano strumentale che presenta le tipiche linee prog, mentre in “Tu non sei qui” emergono melodie melanconiche con l’entrata in scena del flauto di Ray Thomas. Il flauto regna ancora con i suoi fraseggi nella successiva “Orribile mia forma”, dove la duplice voce (quella chiara, femminile e quella straziata, bestiale) si incontra e si scontra con il synth. Quest’ultimo fa il riff portante della suggestiva “Mercanti di gioia”. Le ultime canzoni rispecchiano l’anima progressiva dei Syndone, come l’uso del tempo dispari in “Bestia!”, alternato con quello pari in “Ora respira”. Molto orchestrale è invece la penultima song, intitolata “La ruota della fortuna”, che presenta una linea melodica discendente. A chiudere l’album vi è un breve outro, il “Canto della rosa”, che simboleggia un po’ il tema della risoluzione e di una morale che l’ascoltatore può ricercare.

L’idea del concept è stata di nuovo una carta vincente per i Syndone che hanno saputo stimolare la loro vena creativa non solo in senso musicale, ma anche concettuale, evocando tematiche significative.

In collaborazione con Matteo “Mattwolfson” (appassionato ed esperto prog)

77/100


Nick Comoglio: Tastiere e piano
Francesco Pinetti: Marimba, vibrafono e percussioni
Riccardo Ruggeri

Guest:
Ray Thomas: Flauto

Anno: 2012
Label: AMS/BTF
Genere: Progressive Rock

Tracklist:
01. Introitus
02. Il fiele e il limite
03. Rosa recisa
04. Complice carnefice
05. Piano prog impromptu
06. Tu non sei qui
07. Orribile mia forma
08. Mercanti di gioia
09. Bestia!
10. Ora respira
11. La ruota della fortuna
12. Canto della rosa

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