Il disco è discontinuo, sa offrire buoni spunti melodici, come l'opener "After Eight", forte di una sana tensione conferita dal pianoforte che accompagna la Sandri verso un viaggio nel folk più sperimentale, da controaltare episodi scarni come "The sad one" si esauriscono senza lasciare traccia. Gli equilirbi compositivi e la richezza sonora non mancano, anche se altalenanti, ed anche la produzione è all'altezza, ma una volta terminti i 53 minuti (ben troppi per un prodotto del genere) la sensazione è di un'album incompiuto ed a corrente alternata.
Pur premiando per il tentativo di creare qualche variazione sull'abusatissimo tema del folk/pop Ocean Ocean aveva tutte le carte in regole per essere un bran bel disco, creativo e capace di regalari arcobaleni melodici molto forti, ma alla fine risulta come un cerchio non chiuso. La speranza adesso si riversa tutta sul prossimo lavoro del gruppo piemontese, di sicuro preparato e pronto, ma con una proposta non sempre ben messa a fuoco.
60/100
Caterina Sandri: Voce, arpa e noise
Stefano Ordazzo: Chitarra elettrica e acustica, basso, percussioni, bouzoki, organo e mellotron
Anno: 2011
Label: Happy/Mopy Records
Genere: Folk/Pop
Tracklist:
01. After Eight
02. A Lawn Sprinkler
03. Sootiness, sony girl
04. Dreamy Head
05. Let's Jam the Brakes
06. Nortical mile
07. Nothingness
08. Opposite is true
09. The sad one
10. Ocean Ocean