L'album mette in luce freschezza compositiva, grande determinazione, ottimi refrain e grandi riff, strumenti taglienti e idee di base davvero notevoli sviluppate con gusto e maestria.
Non c'é una sbavatura, non una imperfezione, é tutto terribilmente lucido e allucinante, a partire dai suoni scelti sino ad arrivare al bellissimo artwork del mago grafico Niklas Sundin e la sua Cabin Fever Media (anche chitarrista dei Dark Tranquillity) copertina e booklet che ritraggono un paesaggio post robotico che bene si sposa con il concept del cd, ascoltando il disco sembra di essere proprio ribaltati in una dimensione diversa, sembra di finire nelle morse di un meccanismo industriale che divora le carni e dilania le menti.
Che la band abbia talento non c'é dubbio, che poi molto sia dovuto alla cristallina produzione non importa e non é questo il caso degli OppositeSides, la loro musica si porta su lidi gia raggiunti da altri ma loro lo fanno ancora meglio e senza timori reverenziali, la svolta credo sia l'innesto del prog e delle contaminazioni industrial ed elettroniche (che sia ben chiaro non sono preponderanti) e l'impressione di base é quella di trovarci dinnanzi ad un gruppo bello tosto, e se poi pensiamo che gran parte del disco era già stata registrata nel 2006 non mi posso immaginare i livelli attuali, con nuove influenze e notevoli progressioni.
Peccato, se il disco fosse stato pubblicato nel 2006 magari da una etichetta tipo la Century Media o Peaceville probabilmente il nome del gruppo sarebbe un sulla bocca di tutti ma comunque credo che già con questa uscita troveranno più fan ed estimatori che detrattori.
Si parte dal death/thrash metal tecnico e ispirato, con il lato moderno a primeggiare su tutto, e condito da diverse influenze cha vanno a finire su Fear Factory, Meshuggah, Dark Tranquillity, Soilwork, In Flames, Pestilence, Devin Townsend, con qualche rasoiata black metal e death metal sparsa qua e là, io ci trovo un certo mood a la Diabolicum/Axis Of Perdition/primi Pain... .
L'abilità sta comunque nel fatto che il tutto sa di personale e mai scialbamente copiato, ispirato da un background possente, dinamico ma mai dispersivo, quello che salta all'occhio sono gli intermezzi sinfonici eseguiti da far venire i brividi di esaltazione, il contro bilanciamento tra vocals brutali al limite con l'esecuzione black e Swedish death con le clean vocals evocative e impostate, ed il gruppo non si ferma qui, la formula di base é svelata ma ci sono mille sfumatura diverse che non stancano l'ascolto e non sanno mai di collage, certo l'ascolto risulta tortuoso ma con una mole del genere di impressionanti influenze non ci sarebbe da meravigliarsi, il cd é una fusione che crea una lega metallica nuova e molto resistente, un metallo nobile addizionato ad un elemento estraneo, alieno (sentiamo per esempio i tempi dell'intermezzo quasi trip hop ed i granitici stacchi di "A Grinded Position of Pray" per capire di cosa sono capaci gli OppositeSides.
Soul Mechanics é pieno zeppo di accelerazioni assassine, cambi di tempo mozzafiato, ritmiche avvolgenti e sincopate, brucianti arie apocalittiche e visionarie ambientazioni.
Notevole, come dicevo il lavoro delle vocals, perfetti screams 'evil' e vocalizzi puliti più bassi, modulati o narrati, ma evocativi senza stonatura alcuna, mentre a dare punti maggiori ci pensa la sezione ritmica chirurgica e la qualità dello scheletro di batteria ad opera di Grom (batterista italianissimo d'esperienza internazionale, ex Ancient, DoomSword, tanto per fare 2 nomi di gruppi metal...), un lavoro superiore alla media, vario e pertinente, basta sentire la parte iniziale del brano Infinity , un vero portento, tempi pari, dispari, tocchi imperiosi, doppia cassa pindarica, con batterista così é difficile fallire...
Ma se mi cimentassi in una descrizione in totale di questo magnifico disco credo che questa recensione assumerebbe contenuti biblici, ma sono sicuro di avere stuzzicato il vostro interesse al punto giusto, basta farvi un salto sul myspace del gruppo ed ascoltare con attenzione qualche secondo di un solo brano per convincervi ad acquistare al volo questo CD, sarebbero soldi ben spesi, credetemi non capita spesso di sentire tali piccoli gioielli nell'underground italico, il disco si chiude sulle note della strumentale acustica e sognante "Loveless" e sull'ultimissimo colpo di coda "Soul Mechanics: Coda" un pezzo molto atmosferico che si apre con divagazioni ambient noise se vogliamo, ed una malinconica chitarra acustica ed i suoni, o meglio gli echi spaziali di questo ufo che non sarà una meteora, ci scommetto.
Tutti i brani sono degni di nota, "The Human Thirst", "Chaotic Order", "A Grinded Position of Pray" che si apre con dei chitarroni a la Rammstein, le tastiere a tappeto che alcune volte prendono il sopravvento come uno sbocciare meccanizzato e inesorabile a migliorare l'effetto delle clean vocals e delle atmosfere caleidoscopiche, feedback come scintille di smerigliatrice e mastodontici angoli meditativi prima delle ri-partenze brutali dal groove carico e dinamitardo, questo in sintesi ciò che potrete scoprire durante l'ascolto.
Grande é il risultato ottenuto dai nostri in questo cd, che segue un solo ep dal titolo "the eclipse of existence" anche questo tormentato nella sua gestazione, ma in questi anni i componenti (Arke e Martyr) non sono rimasti con le mani in mano, dalla tecnica si sente, ma al contrario tutto ciò alimenta in me la curiosità per un prossimo disco, mai fine a se stesso questo Soul Mechanics è facile lasciarsi coinvolgere dai ritmi di song come "The Mourning Portal" (aggressive e auliche nello stesso tempo) o la mai troppo scontata "Until The End" che sa essere tecnologica al punto giusto, con un equilibrio perfetto...etc.
Se ci sarà un ulteriore miglioramento penso e credo che non ce ne sarà per nessuno in ambito metal moderno, peccato, un'altra occasione sprecata per una etichetta italiana di produrre ottima musica italiana.
Da avere assolutamente!
90/100
Arke: Chitarra, voce
Amon: Basso, synth
Martyr: Growl, programming
Special Guest
Grom: Batteria
Anno: 2009
Label: Mondongo Canibale
Genere: Modern Death Metal
Tracklist:
01. Soul Mechanics: Enter
02. The Human Thirst
03. A Grinded Position of Pray
04. Chaotic Order
05. The Mourning Portal
06. Until the End
07. No Faith
08. Infinity
09. Soul Mechanics: Construction
10. Breed Machineries
11. Revenge
12. Loveless
13. Soul Mechanics: Coda