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La proposta musicale dei trentini
MG66 non si può definire convenzionale già a partire dal nome (ispirato alla mitragliatrice MG 42 usata dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale ed alla strada statunitense Route 66) che indica una combinazione tra la potenza della loro musica e lo spirito del rock’n’roll.
Il loro primo album
In the House of Liv possiede una copertina dall’attitudine fortemente glam, dato che vi compare una ragazza con il piercing sulla lingua che lecca il tappo di una bottiglia di whisky, mentre nel libretto sono presenti i testi e qualche foto dei musicisti.
Il CD dura quarantacinque minuti ed inizia con la pesante “
My Strength” che riguarda un amore passionale; più leggera e ritmata “
In the House of Liv” che descrive una casa di tolleranza. “
To the Core (Hate You…)” riguarda l’assassinio di una persona un tempo amata: il thrash metal iniziale si fa cadenzato per poi riprendere velocità; la potente e moderna “
Nostalgia Kills” si schiera contro un modo di vivere esclusivamente legato al ricordo del passato. “
Living My Life”, che narra la storia di una prostituta e della sua vita, possiede un avvio lento, quindi si evolve in un lieve indurimento e successivamente in una velocizzazione prima del conclusivo ritorno alla dolcezza.
Sulla cadenzata “
I Will, I Can”, che riguarda pensieri personali, spiccano le voci filtrate che danno un tocco industriale, impronta fortemente presente anche sulla tecnologica “
Shut Up!!”; dopo la ritmata “
Double Minded”, relativa al controllo delle menti, si conclude con la veloce “
Dead End Railway” - che invita ad essere se stessi anziché viaggiare su strade decise per noi da terzi e considerate dal gruppo come dei binari morti - ed infine con la potente “
Fire” che si ricollega al primo brano.
Quanto ascoltato non si può certo etichettare come glam, come ci si aspetterebbe fidandosi a priori della fuorviante copertina, poiché il suono è piuttosto “sporco” e selvaggio, infatti la parte più tecnica emerge solamente nei momenti dedicati agli assoli; la voce, ben appoggiata dalle doppie voci, è molto graffiante, tanto che in certi frangenti lo stile ricorda quello di Phil Anselmo. Il disco è ibrido tra la violenza del thrash metal, la fredda tecnologia del rock industriale ed un divertente rock’n’roll indurito rispetto a quello tradizionale: occorrerebbe maggiore amalgama tra questi stili che sono ancora un po’ troppo delineati, comunque il suono è abbastanza interessante per gli appassionati di thrash metal, purchè si accostino ad esso accettando le varianti innovative di cui abbiamo appena scritto.
70/100
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Robert Pixx: Voce Dee Mitra: Chitarra Davidian: Chitarra Steve C.H.: Basso Cla Vanza: Batteria
Anno: 2008 Label: UK Division Genere: Thrash Metal
Tracklist: 01. My Strength 02. In the House of Liv 03. To the Core (Hate You…) 04. Nostalgia Kills 05. Living My Life 06. I Will, I Can 07. Shut Up!! 08. Double Minded 09. Dead End Railway 10. Fire
   

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