I Pavic, sono la band di Marko Pavic, chitarrista serbo, ma oramai adottato dal nostro Paese e specialmente dalla città di Roma.
Il sound proposto dal chitarrista è hard rock, molto classico, ma con un occhio attento anche al metal moderno, Alter Bridge su tutti e con rare venature progressive. La chitarra di Pavic sa essere graffiante, ma anche creatrice di ottimi solos e la voce di Chris Catena ci riporta all’hard rock melodico anni ottanta. Già con il primo lavoro la band si era fatta apprezzare da chi ama il sound degli eighties e stavolta l’intenzione è sicuramente di portare la loro musica anche ad un pubblico più attento al sound di oggi ed il risultato è molto equilibrato. Registrato a Roma e mixato in Svezia, “Unconditioned”, si presenta con molta eleganza, con i solos di Pavic mai troppo invadenti, ma eseguiti con grande professionalità e già l’opener song “Miracle Man”, convince pienamente, con la sua roboante energia. Anche “Trapped”, è un’ottima song, con quelle divagazioni progressive che accennavo prima, grazie all’uso di tastiere. Qui la voce di Catena, sa ben districarsi in soluzioni molto melodiche e bisogna ammettere che riesce pienamente nel suo intento. Una doverosa menziona la merita il class metal, con venature ancora progressive di “Just Go On”, arricchita dalla presenza dell’ex europe Kee Marcello e dei suoi interventi chitarristici e con un refrain accattivante ed ancora “Ghost In A Trash Machine”, hard rock con una svolta più modernista. Un bell’arpeggio introduce “Fallin’ For Love”, brano raffinato e vincente. Il basso di Aleks Ferrara, rende l’intro di “Hidden Sorrow” molto funkeggiante e citare i Deep Purple con Hughes, o lo stesso Hughes solista è doveroso. Praticamente i Pavic sono una realtà e già con soli due dischi sono riusciti ad arrivare su ottimi livelli. Consigliato ad ogni amante dell’hard rock, quello di classe. 75/100
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Marko Pavic: Chitarre Anno: 2008 |