Il disco si apre in maniera più che frizzante con "Requiem To Rio", traccia che dà il titolo all'intero album, che si rivela essere un'ottima e vivace canzone in bilico tra il genere punk e la disco. La brillante partenza è però bruscamente interrotta nella seconda traccia, "That Girl Called Queen", per via della presenza di un riff di chitarra che ricorda un po' troppo un vecchio ed arcinoto successo dei Green Day. La traccia successiva, "A Phoeniex On A Frozen Star", segue purtroppo la medesima "drammatica" tendenza, "suonando" così come un clone mal riuscito di "Sunday Bloody Sunday" degli U2!!! Le cose migliorano notevolmente (almeno in termini di originalità) con i brani successivi "Rosemary", "It's Chinese Take Out", "Remembering Me" e la punkeggiante "She Was All Smile And Sunshine". Spunta una cover (caratteristica immancabile in un album punk), quella di "I Kissed The Girl" di Katy Parry, che non si discosta molto dalla versione originale (per via anche dello stesso timbro vocale della cantante), risultando così un po' superflua. Segue "Vampire Operetta", nona traccia, che rialza le sorti dell'album. Con "7 Days" e "Shh I Can Here That", rispettivamente penultima ed ultima traccia, il disco si conclude con grinta e velocità. Le undici tracce che compongono Requiem To Rio sono senza dubbio energiche e registrate in maniera più che professionale, ma restano alla fin fine prigioniere dello stesso genere musicale suonato. Benché il gruppo vanti giustamente una ventina d'anni di militanza nella scena punk italica, i Jonas First Date non ci mostrano però una piena maturità musicale, finendo così - paradossalmente - per partorire un album troppo "perfetto", dove le logiche di produzione di una HIT predominano sulla spontaneità compositiva. Le meccaniche danze sono aperte, l'industria dell'intrattenimento non ammette pause durante la produzione in serie di musica. Mi chiedo solo dove è finita quella spartana irruenza tipica delle band di una volta. Ora vi prego, lasciatemi solo: devo raccogliere le mie lacrime in una ampolla di vetro e suonare la mia lira. 60/100
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Amanda: Voce Anno: 2009 |