Home Recensioni Album Jochen Rueckert - Somewhere Meeting Nobody

Jochen Rueckert
Somewhere Meeting Nobody

Jochen Rueckert, batterista tedesco che vive ormai da anni negli States e nei quali è praticamente maturato suonando in oltre ottanta album tra partecipazioni e non, per citare un paio di artisti eccellenti Marc Copland e John Abercrombie. Rueckert ha spaziato, inoltre, anche nel campo rock ed elettronico lavorando in diversi progetti, utilizzando tra l'altro lo pseudonimo di Wolff Parkinson White nella produzione elettronica. In questo lavoro di debutto solista, Rueckert si concentra in maniera particolare sull’aspetto timbrico e ritmico della struttura. Il quartetto assemblato dal batterista è costituito da una generazione molto giovane ma molto valente di musicisti come Matt Penman bassista con cui Roueckert ha molto collaborato in questi anni e Mark Turner apprezzato sassofonista del raffinato progetto Fly che più volte ha visitato il nostro paese con un ottimo riscontro di pubblico.

Come si scorge dall’ascolto dei brani, si ha un caldo e ricco unisono tra sax e chitarra piuttosto ricorrente,in particolare lo strumento di Brad Shepik vaga tra un suono volutamente scarno a tratti ricalcante gli stilemi di Bensoniana memoria. Rueckert è interessato ad costruire un quartetto in cui egli è deus ex-machina che dirige la struttura come riscontrabile dai notevoli e rapidi scambi ai tamburi, imprimenti corposa anima al disco, ma mai personalistica. Dall’altra parte cerca di dimostrare sempre di non voler essere una primadonna, ma che invece sa ammalgamarsi stupendamente con gli altri componenti. "The Itch" testimonia molto bene la poetica di questo disco, ricca di fraseggi, perchè no, orecchiabili e sbarazzini ma cercando sempre la semplicità. Brani invece come la cool "Buttons" e "Dan Smith Will Teach You Guitar", sono più riflessivi e affascinanti. Soprattutto la seconda ci ricorda per qualche verso alcune soluzioni timbriche di Bitches Brew. Nel disco troviamo due pezzi non originali, la prima cover presente nel disco è la celebre "The Sorcerer" di Herbie Hancock qui ovviamente riarrangiata.

A confermare quanto detto sul proprio bagaglio musicale, Rueckert ripropone, un riarrangiamento del brano "To Have And To Hold” dei Depeche Mode, avvalendosi però come base, della versione più grezza dei Deftones. La cupezza del pezzo originale, sottolineata vagamente dal contrabbasso si distacca poi quasi totalmente spostandosi verso orizzonti improvvisativi e ricchi di groove. Somewhere Meeting Nobody è soprattutto un lavoro equilibrato e riflettuto, senza eccessivi impennamenti sonori e contorsionismi in cui viene fuori molto bene il discorso percussivo raffinato, sottile, vibrante ed un affiatamento di gruppo quantomai notevole.

72/100


Mark Turner: Sax Tenore
Brad Shepik: Chitarra
Matt Penman: Contrabbasso
Jochen Rueckert: Batteria

Anno: 2011
Label: Pirouet Records
Genere: Jazz

Tracklist:
01. The Itch
02. Dan Smith Will Teach You Guitar
03. Bridge And Front
04. Delete Forever
05. Pitot
06. Somewhere Meeting Nobody
07. Vodka Coke
08. To Have And To Hold
09. Way
10. The Sorcerer

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