Trovando nel genere Alternative etichetta tanto giusta quando riduttiva per questo disco, ho preferito accompagnare alla casella "Genere" anche Emotional Music, definizione data dall'etichetta dei En Declin per descrivere il percorso artistico di questa band, facendolo in maniera perfetta. A 4 anni di distanza dal buon Trama quindi, la band romana ci riprova con questo Domino/Consequence, che è anche la prima prova in studio per il nuovo bassista, Massimo Ciaccia.
Musicalmente, il sound creato da questa interessante formazione capitolina è un mix di atmosfere dark e soluzioni Heavy con ottime soluzioni melodiche, che rimanda direttamente il paragone a formazioni ben più conosciute del panorama europeo come Anathema, Antimatter o per restare in casa nostra, i Klimt 1918. Niente di originale dunque, ma la potenza di queste esecuzioni sta nella grande emotività profusa, nella delicatezza e nelle trame malinconiche, la forza espressiva del cantato di Mao ed una serie di pezzi, strumentalmente ben assemblati. "Fourteen Days" è una carezza Progressive degna dei migliori Porcupine Tree, che si irrigidisce solo nel ritornello, "The Script" è una Pop song dolce e sognante, dal retrogusto etereo e dalle chitarra pizzicate, e la cover di beatlesiana memoria "While My Guitar Gently Weeps" arricchisce la raccolta con una riproposizione rispettosa. Da segnalare in chiusura come bonus track, una versione in italiano di "Keyword Out Of Context", superiore alla controparte originale. Niente di nuovo sotto il sole, ma questo sole è caldo ed è pronto a riscaldare i cuori di tutti i romantici ormai pronti con la testa sulla finestra di casa a veder la pioggia scorrere a questo nuovo inverno, che accompagnato da questo disco, sarà meno freddo. 68/100
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Mao: Voce Anno: 2009 |