A distanza di 17 anni dalla loro ultima fatica discografrica, i Ritual si riaffacciano sul mercato discografico con un nuovo lavoro (il loro sesto, se consideriamo anche il live del 2006), la cui pubblicazione è prevista il prossimo 16 agosto. Questa band fa a ben diritto parte di quell'ondata di nuove proposte che, ad inizio anni '90, si affacciò sul mercato discografico, accendendo i riflettori di tutto il mondo sulla scena progressiva svedese, infiammando letteralmente gli animi dei progsters più oltranzisti. Di poco successivi ai blasonati e più conosciuti Änglagård, Landberk e Anekdoten, i Ritual seppero imporsi all'attenzione del pubblico con un esordio omonimo, edito dalla Musea nel 1995, forte di un sound unico e a dir poco singolare: strumenti acustici come mandola, bouzouki, nyckelharpa svedese (violino a tasti) si alternavano alla consueta formula spalmata su chitarra, tastiere, basso e batteria, dando vita a melodie articolate in cui venivano coniugati abilmente folk e prog di stampo seventies. Maturi, tecnici, passionali, gli svedesi si evidenziarono quali precursori di un folk dinamico e articolato, a vocazione chiaramente hard, sublimato da una voce tersa e cristallina. E' un vero piacere apprendere che il quartetto, miracolosamente rimasto invariato rispetto agli esordi, approda oggi alla Karisma Records, certamente fra le più attendibili label di progressive, fiera portabandiera della scena scandinava, con band di tutto rispetto quali, tra le altre, Wobbler, Jordsjø, The Chronicles of Father Robin. "The Story of Mr. Bogd - Part 1" si segnala quale opera assai pregevole, nella quale è proposto un coacervo di stili piuttosto eterogeneo: si va dall'hard prog di "A Hasty Departure", alla delicata suadenza di "Forgotten Qualities", passando per i tribalismi celtici tipici dei loro esordi di "The Three Heads Of The Well", le influenze vaudevilles di "Mr. Tilly And His Gang", le macchinose stratificazioni devote ai Gentle Giant più cervellotici di "Read All About It!" (il gruppo dei fratelli Shulman, peraltro, esercita ascendente in tutto il disco anche a livello vocale). Sono soltanto alcuni esempi, quelli appena citati, che tuttavia forniscono una chiara idea di una musica che colpisce sia per il substrato passionale che la connota in termini esecutivi, sia per l'incredibile stratificazione espressa a livello squisitamente compositivo. Questo gruppo non accusa la minima flessione legata all'incedere del tempo, mantenendo intatta la propria vena creativa e permanendo, ancora una volta, su livelli qualitativi verticistici. Detto ciò, non è difficile, per chi scrive, crearsi un'aspettativa alta in ordine ad un verosimile seguito di quest'opera, stante la implicita allusione ad una seconda fatica, suggerita dalla locuzione "Part 1", adottata in rubricazione. In chiusura, nel rappresentare con gioia che questo album è il primo del combo ad essere pubblicato in vinile - un formato che si sposa perfettamente con il prog in generale, scandinavo in particolare - auspichiamo che la già citata Karisma Records voglia ristampare in vinile l'intera passata discografia, ad oggi pubblicata soltanto nel meno appetibile formato in cd. |
Anno: 2014
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