Home Recensioni Album The Gosh - Pineland

The Gosh
Pineland

Uno dei prodotti nostrani di stampo “alternative” più interessanti di questo 2008 agli sgoccioli è sicuramente Pineland, debutto sulla lunga distanza dei liguri The Gosh, band già apprezzata un paio d’anni fa grazie all’ep Wich One che consenti al gruppo anche qualche concerto in Inghilterra. Le 12 tracce che compongono questo disco si snodano tra un rock revivalistico che attinge non poco ai primi Litfiba ed a tutta la scena New Wave nostrana, impregnate di melodie a volte dark altre più introspettive e personali, il tutto condito da un songwriting già maturo e di grande spessore artistico. Sin dall’opener “Jacknife”, arricchita dalla fisarmonica di Luca, singer dotato di una voce molto scura ed evocativa, si intuisce bene il trend generale delle atmosfere qui donate, per un pezzo che trova il suo punto di forza però nella chitarra affilata di Bob, debitrice ai riff di Ghigo Renzulli di Desaparecido e nel ritornello molto incisivo.
Più psichedelica e di stampo frusciantesco la sei corde in “For An If”, dove la ritmica coadiuvata da un basso essenziale e pieno di groove sorregge alla grande la batteria precisa e minimale, dove è ancora un refrain infiocchettato perfettamente a fare la differenza. In “Siren’s Song” è la fisarmonica il valore aggiunto in fase di arricchimento, mentre nella più languida “Last Thing” si apprezzano molto i raddoppi vocali e la base minimale; “Circle” si propone quasi funky e forse stona un po’ nel contesto, ma già con la successiva e cupa “Tresspass” si riassestano al meglio le cose, chiudendo in maniera ottimale la prima parte del disco. Si riparte ancora con dei ritmi gitani in “The Spider”, mentre è di stampo chiaramente rock “New Attack”, dove il cantato si fa aggressivo e Luca pare fare il verso nelle strofe a Jim Kerr dei Simple Minds. Chiudono il lotto “Missing The Frog” e “Fliyng Over”. La prima gode di una strofa dolce e suadente dove si percepisce anche un certo senso di malinconia nei solchi per quella che è a tutti gli effetti l’unica ballata del disco, la seconda invece in poco più di tre minuti conclude questa opera senza risultare però niente di sensazionale, nonostante estratti di beat negli arrangiamenti di chitarra ed ancora una trascinante fisarmonica, strumento che funge all’interno di Pineland come vero è proprio collante tra le canzoni, donando quasi un filo di continuità sonora apprezzabilissimo.

In definitiva i The Gosh, con questo disco si propongono al pubblico con un’acquerello di suoni e visioni a tratti esaltante, dove le emozioni si lasciano andare come l’acqua scorre in maniera fluida sul fiume, per poi defluire nel mare delle nostre orecchie. Complimenti.

80/100


Luca: Voce, tastiere, fisarmonica e squeeze box
Bob: Chitarre e noisy voices
Ettore: Basso
Felix: Batteria

Guests:
Vj Lollo: Effetti visivi

Anno: 2008
Label: Seahorse Recordings
Genere: Rock/New Wave

Tracklist:
01. Jacknife
02. For An If
03. Siren’s Song
04. Last Thing
05. Circle
06. Tresspass
07. The Spider
08. New Attack
09. Breaking On Me
10. Single
11. Missing The Frog
12. Fliyng Over

Sul web:
The Gosh
The Gosh @MySpace

Banner

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin”. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie nel sito e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie .

Accetto i cookie da questo sito.