Introduzione (a cura di Alex Marenga)
Finalmente é uscito, il tanto atteso ultimo brano dei Beatles. Siamo di fronte alla seconda fase della ricomposizione virtuale dei Fab Four, iniziata nel 1995, grazie alle nuove tecnologie digitali, con i due inediti “Free As A Bird” e “Real Love” in coincidenza con l'uscita dei tre volumi "Anthology". “Now and Then” era il terzo brano “inedito” su cui i tre Beatles superstiti avevano lavorato in studio, poi accantonato a causa della scarsa qualità audio del nastro originario.
Inoltre, trattandosi di una demo registrata su una cassetta, la versione embrionale conteneva una parte di piano e un fastidioso rumore di fondo che all'epoca non era stato possibile separare dalla voce. Prima di scartare la canzone i tre avevano comunque realizzato una serie di incisioni, per poi abbandonare gli originari intenti. Nei due brani pubblicati nel ‘95, malgrado l'applicazione di alcune tecniche di restoring digitale, la voce di Lennon risultava "disgiunta" dal background sonoro. Le tecnologie dell’epoca non consentivano di evitare questa percezione di innaturalezza fra la voce e altri gli strumenti dovuta al fatto che non era possibile ricostruire i dati "mancanti" nel segnale originario. I due Beatles superstiti si sono quindi rivolti al regista Peter Jackson che, dopo il magnifico lavoro fatto con il restauro di “Get Back”, ha messo a disposizione le tecnologie di AI sviluppate per il documentario
Recensione (a cura di Gianluca Livi)
Tralasciando considerazioni sulla pessima copertina (da un gruppo come i Beatles ci si aspetta molto di più di uno sterile minimalismo estetico vagamente monocromatico), e concentrandoci sugli aspetti più squisitamente musicali, il brano è una genuina testimonianza del John Lennon più sentimentale e malinconico. I primi lavori solisti del cantante fecero pensare all'avvio di un percorso votato alla sublimazione di elementi trasversali, arditi, finanche sperimentali, da lui peraltro già introdotti negli album del quartetto. Tuttavia, da "Imagine" a seguire, Lennon dimostrò di essere in grado di comporre ottimi brani romantici e/o malinconici. Nei Beatles, questo alveo era maggiormente percorso da McCartney, ma da solista, Lennon meravigliò tutti palesando un lato di sé stesso evidentemente tenuto sopito. "Now And Then", e prima ancora "Real Love" e "Free As A Bird", testimoniano pienamente questa vena, e ciò li contrassegna inevitabilmente quali brani in pieno stile lennoniano, non certo beatlesiano. "Now And Then", in sintesi, suona come un brano solista, non del quartetto, pur presente latentemente. Tuttavia, pur considerando la colpevole omissione del bridge in Mi maggiore (operazione che si traduce tout court in una macroscopica mancanza di rispetto nei confronti dell'autore), il brano conserva una parvenza di dignità estetica, completamente persa, invece, nel video che accompagna l'uscita del brano, un filmato che, incentrato sulla sovrapposizione simultanea di immagini attinte da epoche diverse, richiama inevitabilmente la scabrosità del Frankenstein più grottesco. A latere di queste considerazioni, video e brano presentano un medesimo punto di forza, riposto nelle tristi suggestioni che entrambi riescono ad evocare, sottolineando che quello dei Beatles è un progetto inevitabilmente ancorato al passato, non fosse altro per i due decessi ingiusti e prematuri che hanno colpito metà organico, circostanza che rende irreversibile il sogno a cui molti - troppi, invero - hanno guardato per molto tempo in termini alteratamente illusori.
Alcune considerazioni di ordine tecnico (a cura di Alex Marenga)
Originariamente registrato su cassetta, con l'ausilio di un piano che nell'attuale versione è stato eliminato e risuonato, è impreziosito da parti di chitarra eseguite da George Harrison nel 1995, mantenute quasi del tutto intatte, di basso e batteria ad opera di Paul e Ringo (il primo ha anche eseguito un solo di chitarra usando la slide nello stile di Harrison), nonché di cori recuperati da altri brani del gruppo (segnatamente “Here There and Everywhere”, “Eleanor Rigby” e “Because”). Inoltre, il brano è stato accelerato di 8 bpm in più rispetto all’originale (da 80 a 88 bpm). Gli archi, che ricalcano il gusto di George Martin, sono stati arrangiati e diretti dal figlio Giles mentre Jeff Lynne degli ELO, vecchio amico di Harrison, ha supervisionato la produzione. Orbene, malgrado il montaggio di frammenti di varia provenienza, il risultato è sorprendente talché il brano non sfigura affatto nella produzione del quartetto, grazie anche all'intensità emotiva della voce di John, restaurata ad un livello di naturalezza che stupisce. C’è da sottolineare che sia di “Real Love”, sia di “Free as a Bird”, esistono in rete delle versioni alternative restaurate dai fan attraverso l’uso di AI che hanno riportato la voce di John a un notevole livello qualitativo, comunque superiore a quello presente nelle versione pubblicate negli anni '90. La demo di "Now And Then" è in circolazione da tempo, presente su varie pubblicazione pirata, ma anche in rete, ove sono presenti varie versioni anche parzialmente restaurate. In queste versioni può essere apprezzata la presenza di un bridge in Mi maggiore che è stato eliminato dai Beatles superstiti. Il chorus - che invece è stato mantenuto - rende il brano più equilibrato e lo riporta ad una struttura più consueta e allineata al gusto estetico del quartetto. Peter Jackson ha curato anche il videoclip ufficiale, anche qui creando l’illusione artificiosa che il quartetto esista ancora, sfruttando le medesime tecnologie AI (è opportuno ricordare che su “Star Wars: Rouge One”, la Disney ha inserito Peter Cushing, scomparso nel 1994, già comandante della Morte Nera nel film originario di Lucas del 1977).
Alcune considerazioni di ordine etico (a cura di Alex Marenga)
Oggi, sono già presenti, sia sul mercato professionale, sia on-line, sistemi di AI/Machine Learning in grado di separare la voce da eventuali altri strumenti. Tuttavia, l'operazione tecnologica sorprendente operata dal team di Jackson é la ricostruzione del timbro vocale di Lennon. Il restauro riporta la voce del Beatle scomparso ad un livello paragonabile a quella di un'incisione contemporanea, mantenendo intatta la carica emotiva ed espressiva del cantato originale. Questa tecnologia é stata già usata dai Beatles anche nel recente restauro di “Revolver”. Nei vecchi nastri a quattro tracce, infatti, venivano fatti continui riversamenti, accorpando su una sola traccia il contenuto delle altre tre, ciò che ha reso impossibile un remix accurato di molti album, nell'impossibilità di isolare i singoli strumenti. Le odierne tecnologie di "machine learning" consentono di separare su tracce diverse il contenuto audio di un’unica pista, permettendo ai tecnici del suono di riequalizzare e remixare ogni singolo strumento e rendendo possibile il restauro digitale della registrazione originaria. Un altro tema che questa operazione solleva è di tipo etico-morale, oltre che artistico. A prescindere da chi possegga o meno i diritti su queste musiche e di quale si presuma avrebbe potuto essere la volontà degli scomparsi, ci si chiede che senso abbia prendere un brano incompleto che Lennon aveva pensato per sé stesso (e non per il gruppo, all’epoca sciolto da 8 anni) e inserirvi a posteriori altre parti sia strumentali che compositive. Si tratta veramente di un brano dei Beatles oppure non è altro che un'operazione posticcia votata a fare ulteriormente cassa? Le risposte a questi interrogativi vanno lasciate alla sensibilità di ogni singolo ascoltatore; quel che è certo, è che si tratta di temi con cui tutti noi avremo a che fare nel tratto a venire. Non mancheranno, nel futuro, duetti fra cantanti vivi e deceduti, vecchie registrazioni magicamente rivitalizzati e subitaneamente riutilizzate in nuovi progetti. E' nota l'avidità dell'industria musicale, in grado di proporre quotidianamente musica "usa e getta" senza molte remore nello sfruttamento di nuove tecnologie, allo scopo ultimo di aumentare i profitti, piuttosto che omaggiare la memoria dell'artista di turno.
Conclusioni (a cura di Alex Marenga)
Malgrado la sua riuscita musicale, grazie anche alla grandezza di Lennon come songwriter, resta il dubbio gusto di proporre qualcosa di suonato da un gruppo in cui la metà dei componenti è scomparsa, montando e smontando materiale di varie provenienze per dargli coerenza. Il singolo dei Beatles pone sul tavolo una questione importante: la diffusione dei sistemi AI è palesemente un vaso di Pandora che nei prossimi anni stravolgerà il mercato discografico e del multimedia. Siamo solo all’inizio di un percorso di cui “Now and Then” è il primo gradino?
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John Lennon: Voce George Harrison: Chitarra, voce Paul McCartney: Basso, chitarra, piano, voce Ringo Starr: Batteria Giles Martin: Orchestrazione
Anno: 2023 Label: Universal Genere: Rock
Tracklist: 01. Now And Then 02. Love Me Do (2022 version)
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