Home Recensioni Album Punkoscenico - Io porto la birra voi portate la sete

Punkoscenico
Io porto la birra voi portate la sete

I Punkoscenico sono un quintetto milanese in circolazione dal 2012, alla loro seconda uscita discografica, un e.p. di sei tracce.
Anzitutto, al gruppo intendo rivolgere i miei complimenti, oltre che per la fantasiosa scelta del loro nome, per l’ironia del titolo dell’album e per la foto di copertina, una goliardica rivisitazione del Cenacolo di Leonardo Da Vinci (nientemeno).
Invece, per quanto concerne l’aspetto musicale e lirico, ecco che per l’ascoltatore arrivano le dolenti note (non ho resistito al gioco di parole…): la band meneghina è sì professionalmente in grado di suonare quello che effettivamente propone, musica punk senza fronzoli - tra l’altro valorizzata da una buona produzione - ma la condisce con abbondanti dosi di pop annacquandolo fino a svilirne l’essenza, finendo così per risultare una copia sbiadita di gruppi capofila del genere, quali, ad esempio, i Green Day o Blink 182.
Difatti le canzoni suonano tutte molto semplicistiche e terribilmente uguali a se stesse, a cominciare dalle ritmiche, per di più con testi poco convincenti che rasentano la banalità, cosicché esse tanto velocemente entrano in testa, quanto altrettanto velocemente ne fuoriescono.
Perché il gruppo ha profuso tanta fantasia nella parte estetica ma non nella sostanza?D’accordo che il sogno di ogni band è quello di arrivare nella top ten, ma per raggiungere quest’obiettivo non c’è bisogno di svendere la propria immagine, tra l’altro in totale antitesi con lo stile di vita punk.
Concludendo, il risultato finale è un prodotto fatto su misura per un target adolescenziale, lo stesso che anni fa impazziva per i Prozac.
Sconsigliato, quindi, a chi cerca punk genuino.

 



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