Robert Reed è un talentuoso polistrumentista, leader dei Magenta ed autore del progetto Kompendium, grande appassionato di Mike Oldfield, almeno a sentire da questo suo nuovo lavoro da solista. Sanctuary è un bellissimo lavoro, è quello che mi piacerebbe risentire oggi da Mike Oldfield, ma un po’ di personalità serve per qualsiasi tributo e omaggio che si voglia fare. In “Part. I” in quasi 21 minuti di musica c’è tutto quello che mi piacerebbe ascoltare oggi da Mike Oldfield, ci sono passaggi strumentali, presi da splendidi lavori come “Tubular Bells”, “Ommadawn”, “Incantation” ed altri da suite come “Taurus II”, e “Crises”. Il suono della chitarra, il suono, il vibrato è tutto maledettamente simile a quello del grande Oldfield ed il problema è proprio questo, non c’è un pizzico di originalità e personalità e questo penalizza Sanctuary. 57/100 |
Robert Reed: Grand Piano, chitarra elettrica, chitarra acustica, chitarra classica, chitarra 12 corde, basso, mandolino, glockenspiel, vibrafono, marimba, timpani, banjo, gran cassa, sleigh bells, orchestral snare drums, organo Farfisa, solina string ensemble, Roland SH-2000, table, bodhran e tubular bells. Anno: 2014 |