Ammiro molto quest’artista, dopo essere stata ‘cacciata’ dai Nightwish, band oramai popolarissima in Finlandia, non si è persa d’animo ed ha cercato di imporre il suo nome un po’ ovunque ed ora anche lei è un nome famosissimo nella sua Patria e non solo. La bella e brava Tarja Turunen, ha sempre tenuto un piede in bilico tra la musica classica ed operistica, il rock ed il metal ed album dopo album ha dimostrato di avere le idee chiare e di non aver rimpianti, riuscendo a dar vita a “Colours In The Dark” un lavoro maturo, che dosa alla perfezione il mondo della classica con quello del rock, anzi apre gli orizzonti riuscendo anche a sperimentare. Si potrebbe dividere il cd in due, una parte con brani semplici, d’impatto e più diretti, come “500 Letters” con un sound non troppo distante dal suo passato con i Nightwish, o come “Never Enough”, brano più metal con i duri riff chitarristici che si contrappongono al cantato operistico di Tarja e con un finale dirompente e trascinante, oppure come “Mystique Voyage”, ballad sinfonica e sognante. C’è poi la parte più impegnativa, dove la cantante finlandese osa di più e riesce a dimostrare di avere anche un grande estro compositivo e parlo di brani come “Victim Of Ritual”, splendida opener song che attinge dal Bolero di Ravel, con la voce operistica di Tarja e con momenti alterni di musica rock e sinfonica ed ancora come “Lucid Dreamer”, altra ottima song con belle melodie e dove la sua voce è normale nelle parti lente ed ancora una volta operistica nei momenti più metal e non manca una parte sperimentale. 73/100
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Anno: 2013 |