Ho sempre considerato Malika Ayane come una delle più interessanti realtà italiane degli ultimi anni: la sua voce particolare, dove è lampante l’influenza di Ornella Vanoni, il suo essere forse un po’ troppo chic, sia nel look che nelle movenze. Ma ciò che conta è la musica ed il suo primo lavoro che portava semplicemente il suo nome, era un bellissimo affresco di vari generi musicali, dal pop, al jazz, al soul ed alla musica sinfonica. Con il successivo Grovigli, Malika era riuscita a rimanere in bilico tra un voler cambiare o aggiungere un qualcosa di nuovo rispetto al primo lavoro, ma la cosa era riuscita in parte per il mio parere. Stavolta il traguardo è il terzo cd, di un’artista oramai arrivata ad un grande successo. Ma qualche cosa si è perso, Malika cerca di staccarsi da ciò che ha fatto in precedenza, cercando di attirare di più l’attenzione sul lato pop e più superficiale della musica, a torto però, perché così rischia di rientrare in quella categoria della musica italiana che si basa più sull’apparire che sull’essere. Ma queste mie parole non devono ingannare, perché metà del cd è ottimo, con brani ricercati ed avvolgenti, mentre l’altra metà purtroppo non convince. “Grovigli” è un brano affascinante dove la vena melodica e malinconica porta a momenti sinfonici e la particolare e bella voce di Malika, sa essere raffinata e molto ricercata. C’è poi “Tre Cose”, il brano sicuramente meno interessante del CD, anche se è stato scelto come primo singolo, apparentemente solare, ma fuori luogo se paragonato a quanto fatto fino ad ora dalla cantante. Stesso discorso per “Il Tempo Non Inganna” altro brano un po’ scontato, anche con la presenza del grande Biréli Lagréne alla chitarra, una specie di marcetta, musicalmente e vocalmente si avvicina sempre di più ad Ornella Vanoni, anche se in alcuni momenti le melodie del refrain riescono a convincere. Si cambia con “Glamour”, ottimo brano cantato in inglese e francese e i vocalizzi di Malika risollevano il tutto ed anche musicalmente si torna ad una ricercatezza sonora, così come in “Medusa” altro bel brano dalle tinte sinfoniche, dettate anche da una vera sezione d’archi ed anche in “The Morns Are Meeker Than They Were” la musica classica prende il sopravvento, un brevissimo minuetto solcato dalla calda e vellutata voce di Malika. Non poteva mancare un lento swing, perfetto per la sua voce e “Mars” ne è una perfetta prova e “Neve Casomai” ha melodie toccanti, così come “Something Is Changing”, cantata in inglese, al contrario, non convince proprio per la sua prevedibilità. Nel finale si riscende un po’ di tono con “Guess What??” e “Occasionale”, che non hanno quella ricercatezza a cui la cantante ci aveva abituato con i suoi primi due lavori. Sicuramente Malika Ayane continua a fare la differenza in un panorama italiano spesso troppo superficiale. 60/100
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Malika Ayane: Voce, cori e arrangiamenti orchestrali. Anno: 2012 Tracklist: |