Nel carrozzone del revival dei grandi fenomeni degli anni '80 e '90 alla fine ci sono saliti pure i Soundgarden - assenti da 16 anni sul mercato con un disco di inediti - dopo una separazione nata anche in seno alla "morte naturale" del grunge, genere nella quale sono sempre stati frettolosamente inseriti. Meno disturbati e preoccupanti di Nirvana e Alice In Chains, meno dinamici dei Red Hot Chili Peppers, meno nervosi dei Pearl Jam e meno poetici degli Smashing Pumpkins, i Soundgarden sono il lato più rumoroso e hard rock del rock alternative americano degli anni '90, spirito tutt'oggi ben incarnato nelle tredici tracce di King Animal, che pur senza far faville, riproduce bene quelle atmosfere senza però risultare un disco nostalgico. Chris Cornell ad esempio, decisamente annebbiato nei suoi lavori da solista, qui ritrova il giusto supporto per la sua ugola cartavetrata, e la sua interpretazione nell'opener "Been Away Too Long" è tanto rassicurante quanto gasante per l'ascoltatore. I Soundgarden nella prima parte del lavoro spingono il piede sull'accelleratore, e cosi fino all più psichedelica "A Thousand Days Before" le scariche adrenaliniche sono assicurate. Ma si sa, è difficile ripetere completamente i gloriosi fasti del passato, e quindi il "re animale" cede un pò il fianco quando smette di graffiare: arrivano cosi le (elettro)acustiche e vagamente eddievedderiane "Black Saturday" e "Halfway There", ascoltabili ma alla fine un pò noiose, ma prima che il disco finisca (51 minuti forse, sono un pò tantini) arriva la sciamanica "Rowing", che cresce d'appeal man mano che i secondi scorrono. Nel complesso King Animal può essere considerato un buon disco, segno che la reunion dei Soundgarden non è fatta solo per raccimolare più soldi possibili con live celebrativi, ma dimostra come una delle band simbolo di un decennio che ha mietuto vittime illustri, che nel tentativo di tornare, hanno floppato clamorosamente, possa ripresentarsi con credibilità. Il futuro del quartetto di Seattle invece non da l'idea di essere grandioso ok, ma sicuramente rassicurante, non da minimo aziendale. 68/100
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Chris Cornell: Voce e chitarra Anno: 2012 |