Sono lontani i tempi di "Badmotorfinger", capolavoro dei Soundgarden, con un Chris Cornell all'apice della sua forma artistica, una delle voci più belle in circolazione.
Poi con i successivi lavori il tramonto della band sembrava oramai irreversibile. Sono lontanissimi i tempi di quell'altro capolavoro chiamato "Temple Of The Dog" dell'omonima band che univa Soundgarden e Pearl Jam, con i brani migliori della sua carriera. Sono lontani anche i tempi del primo lavoro degli Audioslave, quello omonimo, dove sembrava che Cornell fosse rinato, in quel punto d’incrocio tra Soundgarden e Rage Against The Machine, ma anche lì dopo una manciata di anni e lavori non all'altezza del primo, si era chiusa una parentesi. Nel mezzo la sua carriera solistica, con un primo lavoro bello a metà, perché forse troppo intimista, poi il secondo più rock e con un ottimo brano che fece da colonna sonora al "Casino Royale" di 007. Oggi Cornell sicuramente punta al solo Dio Denaro e se ne frega del suo passato, dei suoi fans, di chi lo segue da più di vent'anni, se ne frega di tutto e di tutti ed affida il suo indiscutibile talento e la sua splendida voce a Timbaland, re dell'hip-hop e del, come viene chiamato falsamente oggi, nu soul (il vero soul è tutt'altra cosa). Nel suo genere Timbaland è sicuramente oggi il numero uno, ma è la scelta di Cornell che a mio avviso è pessima. Ascoltare la sua voce, ancora splendida, in brani manipolati dall'elettronica, che puntano solo ed esclusivamente alla classifica è veramente triste. Il brano iniziale “Part Of Me”, fa rabbrividire, ma non per l’emozione, hip-hop allo stato puro, con qualche timidissima schitarrata qua e là, “Never Far Away” è una ballad ruffiana e la conclusiva “Watch Out”, ha un refrain che potrebbe essere ottimo su un disco di Britney Spears, o di Gwen Stefani e non basta la ghost track, un lento blues a far risollevare il tutto. Oggi Chris Cornell, può sembrare un Justin Timberlake più maturo (che spunta fuori alle backing vocals di “Take Me Alive”), per trovare un parallelismo maschile, ma ne avevamo proprio bisogno? Sicuramente il cd sarà un successo per classifiche e radio, ma sicuramente oggi Cornell perderà una gran fetta dei suoi fans, quelli di vecchia data, che sono poi i più fedeli e riconoscenti e sicuramente ne acquisterà altri, quelli a qui non interessa affatto il passato di Cornell. Complimenti Mr. Cornell!!! Spero solo che un giorno ti risveglierai e riguarderai indietro nel tuo passato, ti accorgerai che questo non è coraggio, ma forse il vero passo falso della tua grande carriera artistica. 30/100
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Chris Cornell: Voce Anno: 2009 |