Singularity è il primo album di Hammill dopo l'infarto del dicembre 2003.
Incoherence, pur pubblicato nel 2004, era praticamente ultimato al momento del tragico evento, e Present, realizzato con i riuniti VdGG, rappresenta un capitolo a parte. Ecco dunque che certe sensazioni e certe tematiche, sedimentate e ponderate, trovano finalmente sfogo in quello che può essere considerato come un concept a tutti gli effetti. La vita, la morte, soprattutto le riflessioni sulla mortalità e sulla fragilità dell'esistenza umana, si intrecciano con le considerazioni (amare) relative al rapporto dell'artista con il proprio pubblico e con la propria carriera. Hammill stavolta si muove in completa solitudine, recuperando a tratti sonorità proprie della sua produzione più sperimentale, quella a cavallo tra anni 70 e 80.
Tornano infatti la brutale batteria elettronica di A Black Box, i multi layer vocali di The Future Now, i nastri al contrario di Loops & Reels. Il tutto condito da nuove intuizioni e sperimentazioni; piccoli elementi ma significativi, che denotano comunque la voglia di staccarsi, almeno in parte, da uno standard a livello di sonorità e arrangiamenti che si era andato ormai cristallizzando negli ultimi anni. È comunque ancora una volta un Hammill più poeta che musicista, quello di Singularity: sincero e diretto come ai tempi di Over, pronto a mettere a nudo tutti i suoi dubbi e le sue debolezze in maniera fin troppo cruda. Dall'orecchiabile Our Eyes Give It Shape, fino all'inquietante White Dot, è una discesa verso panorami sempre più cupi e tenebrosi. Un tempo, in un brano come Still Life, Hammill cantava le lodi della mortalità. Oggi, dopo essersi trovato in bilico tra la vita e la morte, non sembra essere più così sicuro della sua scelta.
Paolo Carnelli www.wonderoustories.it
|
|
Peter Hammill: All Instruments, Vocals
Anno: 2006 Label: FIE! Genere: Rock
Tracklist: 01. Our eyes give it shape 02. Event horizon 03. Famous last words 04. Naked to the flame 05. Meanwhile my mother 06. Vainglorious boy 07. Of wire, of wood 08. Friday afternoon 09. White Dot
|